Brindisi, 01/12/2010

Friolo: "il dietrofront del Direttore sanitario della Asl Brindisi"

Dimissioni prima irrevocabili, poi rinviate ed infine revocate. Il direttore sanitario dell’ASL BR Emanuele Vinci si è dovuto aggrappare alla grave situazione in cui si trova la sanità pubblica pugliese e in particolare quella brindisina per giustificare il suo ripensamento riguardo le proprie dimissioni e tentare di fare credere necessaria la sua permanenza ai vertici dell’azienda.
Che vi sia una grande confusione nella gestione della sanità pubblica è un dato assolutamente incontestabile ma ciò è assolutamente conseguenza delle decisioni e i ripensamenti a cui ci hanno abituato proprio i vertici delle ASL pugliesi per ottemperare a repentine, contraddittorie e dannose direttive impartite dal governo regionale. Potrebbe essere soltanto una coincidenza ma le dimissioni Vinci le ha annunciate all’indomani della pubblicazione dell’elenco degli idonei all’incarico di direttore generale.
La sanità pubblica, al di là dei proclami, è stata mandata a schiantarsi sul muro del clientelismo e a niente serve – come ha fatto strumentalmente il direttore sanitario - lamentarsi della carenza di medici negli organici se le spese inutili in consulenza ed incarichi sono aumentati in questi setti anni che ha governato il centrosinistra. Inoltre, la Direzione ASL di Brindisi ha la grave responsabilità di non aver saputo valorizzare risorse e professionalità locali.
Infatti, è stato volutamente ignorato che Brindisi non esprime soltanto bravi medici ma anche ottimi avvocati, ingegneri, aziende capaci assolutamente di non essere da meno – come invece dimostrano le scelte della direzione ASL di Brindisi – rispetto ai leccesi. Fa pensare come quest’ultimi abbiamo potuto trovare più opportunità rispetto ai brindisini. La questione va evidenziata non per ragioni di campanilismo ma di tutela dei giusti interessi dei brindisini. Per lo stesso criterio l’auspicio è che sia valorizzata la dirigenza interna, che ha titoli e capacità adeguate a qualsiasi situazione, prima di fare ricorso a figure professionali esterne. Qualora ciò non sia possibile, a causa dell’assenza di specifico personale, allora è indispensabile che sia assicurata priorità ai brindisini prima di avviare la ricerca nel Leccese.
Per tornare agli altri disastri della sanità nel Brindisino ed ai tanti disservizi provocati dall’inefficienza gestionale del sistema e da responsabilità ben precise dell’attuale direzione ASL si pensi ora a tagliare le spese superflue per riportare a beneficio di ammalati e personale sanitario le risorse economiche, rimpinguate e rese nuovamente disponibili dall’atto concreto di buona volontà del Governo Berlusconi, mediante la firma del cosiddetto Piano di rientro sanitario.
Speriamo che ora siano più coscienziosi nel gestire meglio proprio queste nuove risorse economiche e puntino prioritariamente sia a potenziare i servizi sul territorio che ad accorciare le liste di attesa. E’ questo che chiediamo come PDL ed è questo che negli ultimi sette anni il governo Vendola ha continuamente promesso, ma invano, di realizzare. Promesse, come tante altre, sino ad oggi non mantenute.

COMUNICATO STAMPA MAURIZIO FRIOLO - CONSIGLIERE REGIONALE PDL