Torchiarolo, 02/12/2010
Serinelli sul mistero Torchiarolo: "finalmente capiremo"
Riceviamo e pubblichiamo integralmente un comunicato di Nicola Serinelli, Capo Gruppo Consiliare di “Progetto Torchiarolo” sul cosiddetto “Caso Torchiarolo”, ossia sui frequenti sforamenti dei valori dell' inquinamento da polveri sottili.
“Anch’io inizialmente ero convinto che ad inquinare fosse la centrale di Cerano. I rilievi ambientali invece ci dicono che così non è” – è quanto ha affermato il Prof. Giorgio Assennato, Direttore Generale dell’ARPA Puglia, Agenzia Regionale per l’Ambiente, nel corso dell’assemblea pubblica svoltasi a Torchiarolo (sala consiliare), alla presenza dei vertici provinciali e regionali dell’Agenzia impegnati ad informare la cittadinanza sulle problematiche ambientali e della salute che hanno determinato il “Caso Torchiarolo”.
“L’aria che si respira a Torchiarolo – ha continuato Assennato – non ha nulla da invidiare a quella dell’Ilva di Taranto”.
“Occorre sapere che per il solo caso Torchiarolo la Puglia rischia la messa in moratoria da parte dell’Unione Europea”
“A Torchiarolo il valore di levoglucosano, riveniente dalla combustione della cellulosa, è molto più alto di quello che si registra in aree del nord, come la Brianza, capitale della lavorazione dei mobili.”
Sono stati questi i passaggi salienti dell’intervento del Prof. Assennato.
Torchiarolo, pertanto … come Taranto?.
Davanti a qualche perplessità (pur emersa tra il pubblico presente in sala), in merito alle affermazioni del Direttore, questi ha più volte invitato ad avere fiducia del proprio medico, della sua diagnosi e soprattutto della cura. “Guai se non doveste aver fiducia di noi dell’Arpa, sappiate che noi siamo il Vostro medico Abbiamo fatto verifiche incrociate a tutto campo, utilizzando oltre che i nostri giocatori (evidente il riferimento ai validissimi esperti collaboratori presenti in sala) anche le Università del Salento, di Bari e di Milano”.
Con la fermezza di chi conosce a fondo la delicata questione , il Dott. Assennato ha confermato quanto già aveva avuto modo di manifestare in occasione della nota polemica a distanza col Sindaco di Torchiarolo. E il primo cittadino ha dovuto prendere atto, insieme con l’Assessore all’ambiente e ad altri amministratori, del fatto che “ le indagini e accertamenti svolti dall’Arpa sul fenomeno del superamento del valore limite del PM10 hanno evidenziato che la criticità registrata nel Comune appare legata ad emissioni locali derivanti dalla combustione di biomasse di tipo legnoso. Tali processi verosimilmente di tipo domestico ed artigianale provocano l’emissione nell’aria di rilevanti quantità di particolato caratterizzato dalla presenza di sostanze tipiche della combustione ed affini “(cfr comunicato stampa del Sindaco del 19.11.2010).
Consegue che secondo i tecnici dell’Arpa il PM10, ossia le polveri sottili che si rilevano nel centro di Torchiarolo, sono da addebitare alla combustione di prodotti legnosi.
Per affrontare detta emergenza qual è la migliore cura?… i filtri ai camini!
Con tutta evidenza il mistero Torchiarolo potrà anche non essere circoscritto alle sole problematiche connesse all’inquinamento da PM10, consegue però che è dovere degli enti locali, in particolare dell’Amministrazione, attivare ogni possibile misura atta a contenere il fenomeno sulla base delle attuali conoscenze e degli studi disponibili, in primis, appunto, quelli forniti da Arpa Puglia.
Il testimone passa quindi al Comune che, per bocca del Sindaco e dell’assessore Drazza, ha assunto l’impegno di sensibilizzare i cittadini ad un oculato e razionale utilizzo della legna, dei camini, nonché di impegnare la Regione a finanziarie l’acquisto dei filtri.
Alla luce delle certezze manifestate, senza alcuna titubanza, dal Direttore dell’Arpa, sarà lecito ora chiedersi: si emanerà l’ordinanza che vieta l’accensione dei camini?; si intensificheranno i controlli per combattere l’accensione indiscriminata dei residui di potatura e fogliame degli alberi?
Sembra proprio di sì; a quanto è dato di sapere infatti, l’Assessore Drazza, anche di ritorno da Roma per la manifestazione della CGIL, ha reso edotto i presenti annunciando che a breve sarà avviato un censimento dei camini nelle case, in vista appunto della filtrazione degli stessi, e ha sollecitato tutti ad essere più rispettosi del proprio ambiente.
Sarà forse la volta buona per capire che, al di là delle speculazioni politico/elettoralistiche, ha ragione l’Arpa e avevano ragione quanti, anche in passato, hanno sempre sostenuto (anche a costo di essere impopolari) che le vere cause del “Caso Torchiarolo” andavano, quanto meno, anche in ben altra Direzione rispetto a Cerano.
Nicola SERINELLI
Capo Gruppo Consiliare
“Progetto Torchiarolo”
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