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Brindisi, Budano (Pd): "impianti fotovoltaici=invasioni barbariche"



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Brindisi, 03/12/2010

Budano (Pd): "impianti fotovoltaici=invasioni barbariche"

Troppo tardi le istituzioni pubbliche si sono accorte dell’installazione selvaggia di impianti fotovoltaici sui terreni agricoli della Regione Puglia ed in particolare sui terreni della Provincia di Brindisi.
Dopo diversi anni dall’inizio dell’installazione degli impianti fotovoltaici , le istituzioni pubbliche si sono accorte che il nostro territorio è stato barbaramente invaso dagli impianti fotovoltaici con regole largamente permissive.
Oggi sia la Regione Puglia sia la Provincia di Brindisi stanno cercando di porre un freno al proliferare selvaggio degli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli, con provvedimenti che,a parere del sottoscritto, saranno inefficaci e rischiano invece di produrre un effetto speculativo maggiore sui terreni improduttivi.
Occorre ricordare ai nostri rappresentanti negli Enti Pubblici che gli incentivi (contributi) per la produzione di energia elettrica mediante impianti fotovoltaici, provengono unicamente dai contributi di tutti i consumatori di energia elettrica che periodicamente vengono trattenuti nelle bollette elettriche attraverso i cosiddetti “oneri generali di sistema” (finalizzati ad incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili).
Per decenni i consumatori hanno alimentato e continuano ad alimentare un fondo di decine di miliardi di euro, ora gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Elettrici), per lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Gli Enti pubblici (Regioni,Province,Comuni) hanno avuto a disposizione in questi anni una enorme fonte finanziaria per sviluppare concretamente l’economia del nostro territorio,creare occupazione stabile ed allo stesso tempo salvaguardare l’ambiente riducendo l’inquinamento atmosferico.
Nel frattempo, migliaia di impianti fotovoltaici hanno invaso “barbaramente” i terreni agricoli (in gran parte produttivi) della nostra Provincia. Quasi tutti gli impianti fotovoltaici sono stati e saranno ancora realizzati da società estere produttrici di pannelli fotovoltaici e/o da fondi finanziari multinazionali speculativi, con l’assenso dei nostri rappresentanti negli Enti Pubblici (inutile versare oggi lacrime da coccodrillo !!!).
Dai dati pubblicati recentemente dal “Quotidiano” del 26/11/2010 risulta che gli impianti già realizzati nella sola Provincia di Brindisi sono 578 per un totale di 718 MW, complessivamente sono stati presentati progetti per circa 3000 MW (3 milioni di KW), una potenza elettrica enorme se si pensa che con questa potenza elettrica potrebbero rendersi autonome dal punto di vista elettrico quasi un milione di abitazioni (considerando una potenza elettrica impegnata di 3 KW per abitazione).
Nel campo dello sviluppo delle energie rinnovabili, sono state portate avanti dagli Enti Pubblici scelte politiche “scellerate” che hanno favorito una “rapina” a danno dei consumatori per miliardi di euro (il fondo incentivante per le energie rinnovabili, gestito dal GSE, è stato creato e continua ad essere alimentato con i contributi dei consumatori tramite la bolletta elettrica).
Gli Enti Pubblici si sono accontentati soltanto di vedere lavorare per pochi mesi imprese e lavoratori locali per pochi mesi (il tempo necessario per la realizzazione degli impianti) e far entrare qualche migliaia di euro nelle casse comunali.
Una politica energetica seria dovrebbe puntare con forza sullo sviluppo delle fonti rinnovabili a servizio dell’economia locale e sull’efficienza energetica degli edifici. Una politica energetica seria avrebbe dovuto puntare,senza ambiguità, sull’installazione degli impianti fotovoltaici a servizio unicamente degli edifici pubblici, delle abitazioni, delle attività produttive (commerciali ed industriali) e delle imprese agricole (es. impianti fotovoltaici per le serre). Soltanto in questo modo avremmo creato vero sviluppo economico ed occupazione stabile nel nostro territorio.
Con l’installazione selvaggia degli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli si rischia l’esaurimento del fondo incentivante per lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Ancora una volta si è perduta un’occasione d’oro per lo sviluppo economico del nostro territorio.
Una politica energetica seria avrebbe dovuto vietare l’installazione degli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli per fini speculativi. Adesso troviamo un territorio invaso da impianti fotovoltaici (alcuni addirittura vicinissimi all’abitato), un territorio cementificato (sono state consentite fondazioni in conglomerato cementizio per il sostegno degli impianti) e con diverse strade comunali e provinciali dissestate ed intransitabili (tanto ci sono gli Enti Pubblici e quindi i contribuenti che dovranno poi provvedere alla riparazione).
Gli Enti Pubblici non hanno nemmeno tentato di concordare con Enel la riduzione del consumo di carbone(o altri combustibili inquinanti) nelle centrali elettriche, a fronte della maggiore produzione di energia elettrica (migliaia di MWh) immessa nella rete elettrica dagli impianti fotovoltaici installati. Quindi,di conseguenza, non è stata neanche ottenuto nessun abbattimento del livello di inquinamento atmosferico nel territorio interessato dalle centrali elettriche.
Occorre,adesso, fare uscire allo scoperto quegli amministratori di Enti Pubblici e quei politici che fanno finta di preoccuparsi dell’ambiente e dello sviluppo economico del nostro territorio, mentre,in realtà, hanno consentito una “gigantesca speculazione” sulle energie rinnovabili da parte di società estere costruttrici di pannelli fotovoltaici e/o dei fondi finanziari multinazionali.
Adesso non è più tempo di approvare ulteriori regolamenti piu’ o meno restrittivi o altre linee guida per l’installazione degli impianti fotovoltaci sui terreni agricoli sul nostro territorio.
Adesso occorre bloccare definitivamente la speculazione degli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli e consentirne l’installazione unicamente per lo sviluppo dell’economia del nostro territorio (installazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici,su abitazioni, per le attivita’ produttive industriali e commerciali,per le attivita’ produttive agricole).
In conclusione, i contributi versati dai consumatori per le energie rinnovabili tramite le bollette elettriche, devono tornare direttamente o indirettamente a vantaggio degli stessi consumatori.

Dott. Ing. Lorenzo Budano
Consigliere Ordine Ingegneri Provincia di Brindisi
Membro Assemblea Nazionale PD


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