San Donaci, 12/12/2010
E' guerra tra il Sindaco Serio e l'Ass. Vincenti
Continua la telenovela tutta interna alla maggioranza che regge le sorti del comune di San Donaci.
Tutto è cominciato il 16 Agosto 2010 quando Domenico Serio, l Sindaco del Comune di San Donaci ha revocato “la nomina di assessore comunale e Vice Sindaco conferita al consigliere comunale Antonella Vincenti”, sul presupposto che sarebbe “venuto meno il rapporto fiduciario" con "l’assessore-Vice Sindaco Antonella Vincenti”.
Antonella Vincenti presenta ricorso di fronte al TAR di Lecce, difesa dall’ Avv. Sticchi Damiani e l'udienza viene fissata per il prossimo 15 Dicembre 2010. A pochi giorni dalla decisione del TAR, però, il Sindaco annulla il suo decreto del 16 Agosto 2010 e, il 9 Dicembre 2010 emette nuovo decreto di revoca.
Sulla vicenda interviene Antonella Vincenti: "La retromarcia del Sindaco di Sandonaci Domenico Serio, il cui comportamento travalica il senso del ridicolo, dimostra in maniera inequivocabile che la mia esclusione dalla Giunta fu illegittima e lesiva dei miei diritti di amministratrice. Oggi Serio, annullando la revoca delle mie deleghe assessorili ed emettendone una seconda, pensa di sottrarsi al giudizio che il Tar di Lecce si appresta ad emettere in conseguenza del ricorso da me presentato, ma si illude. Sappia Serio che come esponente del Partito Democratico e soprattutto come donna impegnata in politica porterò il mio caso in ogni sede, politica e legale, per evitare che la sua incompetenza mista a superficialità possa provocare ulteriori danni alla comunità sandonacese e al Partito Democratico.
In conseguenza del suo comportamento - che oggi egli stesso platealmente ammette essere stato illegittimo – Sandonaci vive una crisi amministrativa, la lacerazione dei rapporti nella maggioranza dei Partiti del centro sinistra, il blocco delle attività del Partito Democratico - che da più di cinque mesi non è messo nelle condizioni di esercitare il diritto di riunione a causa delle dimissioni del Segretario -, per non parlare dei danni morali e materiali che sono stati arrecati alla mia persona dopo essere stata sottoposta per mesi a calunnie e dicerie di ogni sorta.
Resta a questo punto davvero incomprensibile come, al di la di ogni logica di clan e di ambizione personale, il Consiglio Comunale di Sandonaci ed il Partito Democratico di Brindisi possano ancora riporre fiducia in una persona che per l’ennesima volta ha dimostrato di non essere in grado di corrispondere al compito che gli è stato affidato.”
|