Brindisi, 20/12/2010
Convenzioni, Valentino (DeR): "illusioni disattese"
In un ben poco augurante venerdì 17 il sindaco Mennitti ha consegnato ai consiglieri comunali la bozza della convenzione che le Istituzioni locali hanno raggiunto con l’ENEL e che le stesse si apprestano a sottoscrivere.
Diciamo subito che i lunghi anni di attesa, le estenuanti mediazioni ed i continui rinvii ci avevano fatto sperare in qualche risultato più fattivo per il nostro territorio. In realtà la montagna ha partorito un topolino ed i motivi della nostra delusione si possono sintetizzare in questi 5 punti:
1) La centrale Federico II° brucerà meno carbone (probabilmente il 10%) ma tale risultato non è il frutto di un lungo braccio di ferro tra le Istituzioni locali e l’Ente elettrico ma era un fatto dovuto. Il protocollo di Kyoto, approvato dalla Commissione Europea, obbliga tutti gli stati membri a ridurre dell’8% le emissioni di gas ad effetto serra tra il 2008 ed il 2012. Pertanto la riduzione del 10% “concessa” dall’ENEL al nostro territorio sarebbe stata attuata comunque per non incappare nelle sanzioni della Comunità Europea. Per usare una analogia l’ENEL si è comportata come chi, nell’immediata vigilia della entrata in vigore della Legge che faceva divieto di fumo nei locali pubblici, formalizza l’impegno a non fumare più in tali locali. Onestamente non ci sembra un grande successo;
2) Anche in merito alla riduzione dei volumi di carbone da bruciare la bozza di convenzione presenta alcune ambiguità. L’impegno che l’ENEL assume non è infatti quello di ridurre l’utilizzo del carbone del 10% bensì quello di ridurre del 10% le emissioni di CO2. Si tratta di una sottigliezza che, in caso di utilizzo di tecnologie mirate all’abbattimento della CO2, potrebbe farci ritrovare paradossalmente con un consumo di carbone prossimo all’attuale. Per meglio spiegarci useremo un'altra analogia. L’ENEL si comporta come quel conducente che non promette di usare meno carburante per la sua autovettura, ma promette unicamente di ridurre i gas di carico. Sarà pertanto sufficiente una “marmitta catalitica” del caso per continuare a bruciare la stessa quantità di combustibile o giù di li;
3) Non è stato escluso, come invece avevamo auspicato, l’utilizzo di CDR quale combustibile suscettibile di utilizzo nella centrale e se ne è stabilita la soglia massima utilizzabile a 70.000 tonnellate per anno. Tale cifra corrisponde ad una non trascurabile percentuale dell’immondizia prodotta annualmente nella nostra regione e configura la possibilità che in un futuro prossimo la centrale di Cerano rappresenti una riedizione in grande dell’inceneritore di Acerra;
4) Non è stato invece mai citata nella bozza la possibilità di utilizzare il gas metano per uno o più gruppi della centrale elettrica come invece era stato solennemente promesso in fase di costruzione di “Brindisi Sud” negli ormai lontani anni ’80 allorchè si dava per certa la dismissione di “Brindisi Nord”. Sappiamo tutti come poi è andata a finire;
5) Sempre nella bozza di convenzione si è concordato “nell’adeguamento ed efficientamento della rete di distribuzione elettrica” che tradotto in parole povere significa aumentare le capacità di trasporto della rete elettrica. Ciò consentirà di immettere in rete accanto ai 2640 MW prodotti da Cerano, i 640 MW prodotti da Edipower (ma con potenza di picco di 717 MW), i 500 MW veicolati dall’elettrodotto Moncada più l’energia prodotta localmente dalle centrali a biomasse della Sfir e della Brundisium, della Enipower fino a giungere alla produzione della miriade di pannelli fotovoltaici che stano stravolgendo il paesaggio della nostra provincia. Sarà possibile in tal modo di dar vita ad un polo energetico brindisino di 4370 MW che crediamo non abbia pari nel mondo civile senza nessun adeguato (a nostro giudizio) intervento compensativo per il territorio;
Per il nostro sindaco “potevamo anche non ottenere nulla ma siamo riusciti comunque a portare a casa il miglior risultato utile possibile”.
A nostro giudizio Brindisi si dovrà ancora una volta accontentare del solito piatto di lenticchie fredde relegando definitivamente il suo presente ed il suo futuro al poco lusinghiero ruolo di polo energetico nazionale.
COMUNICATO STAMPA SALVATORE VALENTINO - CONSIGLIERE COMUNALE DEMOCRATICI E REPUBBLICANI
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