Mesagne, 26/12/2010
Isbem organizza seminario sul Principio di Precauzione
"Il Principio di Precauzione: Medicina, Storia, Pedagogia" è il tema di un seminario di studio organizzato da Isbem per Mercoedì 29 Dicembre dalle ore 16.30 presso il Convento dei Cappuccini di Mesagne (Brindisi).
Da poco inserito nella Costituzione francese come principio giuridico fondatore, il
Principio di precauzione - di cui da più parti si caldeggia un’estensione al livello
europeo - è al centro del dibattito giuridico ed etico internazionale. Definito come
l’obbligo per gli attori pubblici e privati d’intervenire con tutti i mezzi disponibili per
evitare ogni rischio seppur incerto, tale principio - applicato innanzitutto all’ecologia e in
seguito alla sanità, nonché al patrimonio storico e culturale - è diventato infine un
principio generale d’azione legislativa e politica. Vengono così rimessi in questione, e
confusi con il nuovo concetto di “precauzione”, i vecchi strumenti della prevenzione,
della prudenza e l’idea stessa di bilancia e rapporto rischio-beneficio. Viene soprattutto
rimesso in questione e indebolito il ruolo dei periti e degli esperti (scienziati, medici,
storici) e la possibilità d’un loro rapporto virtuoso, autonomo e degno di fiducia, sia con
le espressioni della società civile, soprattutto associative, sia con il corpo politico.
Benché il principio di precauzione sia ormai divenuto un assunto tacito anche in Italia,
una discussione aperta su di esso non è ancora d’attualità nel nostro Paese. L’ISBEM
inaugura dunque il primo d’una serie di seminari sul tema invitando a parlare 3 giovani
ricercatori salentini che studiano la epistemologia (Daniele CHIFFI, Antonio MOSCA,
Demetrio RIA) che tratteranno diversi aspetti del principio di precauzione.
Il 37° evento Convento a Porte Aperte – che coincide con la fine di un anno di grandi
cambiamenti per il PIANETA SALUTE - è un’occasione per rimettere all’ordine del giorno
il ruolo sociale e civile della ricerca scientifica, di cui l’ISBEM si fa testimone nel nostro
territorio, nonché l’importanza della sua autonomia, per far crescere al meglio i giovani
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