Brindisi, 09/01/2005
15/1: nuovamente in piazza contro il rigassificatore
Sabato 15 gennaio, a partire dalle ore 17, alla confluenza dei tre corsi del centro di Brindisi, si terrà una iniziativa pubblica per dire un forte NO al rigassificatore e per ribadire la scelta di un diverso modello di sviluppo.
L’incontro è promosso dal Comitato delle associazioni brindisine che ha organizzato le grandi manifestazioni del 27 marzo e del 4 dicembre scorso.
Nell’ambito dell’iniziativa la Coldiretti già dal mattino allestirà alcuni stand di prodotti tipici e di qualità (con degustazione) per indicare che dalla crisi occupazionale della nostra provincia si esce anche se si è capaci di rilanciare l’agricoltura, settore oggi gravemente in crisi.
L’iniziativa del 15 gennaio – che sarà ripetuta mensilmente – rientra nell’ambito delle attività programmate per la sensibilizzazione e informazione dei cittadini sulla situazione attuale relativa all’ipotesi di costruzione del rigasificatore e per rispondere alle iniziative propagandistiche di chi fa apparire come imminente l’inizio dei lavori dello stesso. Ribadiamo che i lavori a Capobianco non hanno tutte le necessarie autorizzazioni per poter essere iniziati e che, soprattutto, c’è un evidente dissenso popolare manifestato con le raccolte di firme, le manifestazioni ed il voto contrario dei Consigli Comunale e Provinciale.
Nel corso dell’iniziativa il Comitato proporrà ai cittadini di organizzarsi ancora meglio, per vigilare sugli sviluppi di questa vicenda e per essere pronti a mobilitarsi con iniziative forti, qualora la LNG-Brindisi in modo provocatorio volesse comunque iniziare i lavori.
Intanto paghiamo ancora le conseguenze – come prezzo del vecchio assetto dell’economia locale – del disimpegno di aziende, anche all’interno del Petrolchimico, che hanno deciso di chiudere a Brindisi per aprire gli impianti in altre parti del mondo. Riaffermiamo perciò che il nostro NO al rigasificatore è strettamente legato alla domanda di un diverso modello di sviluppo, affinché vengano create le condizioni stabili di crescita occupazionale soprattutto in favore dei giovani.
In questa situazione il Comitato ritiene necessario un intervento del Governo che – tutelando i lavoratori oggi in crisi – possa creare le condizioni per un passaggio tranquillo da una vecchia ad una nuova politica economica.
Al posto di chiusure di aziende e di un sistema industriale in declino, noi vogliamo nuovi investimenti e nuova occupazione, nella salvaguardia dell’ambiente, della salute e della sicurezza.
Il Comitato di associazioni per il NO al rigasificatore e per un diverso modello di sviluppo
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