Brindisi, 11/01/2005
Osservatorio sui balcani: neccessario conoscere i rischi del territorio
Oggi ,11 gennaio 2005, con ampio risalto sugli organi di stampa e tv è stata data notizia dell'incontro ,tra il presidente della Provincia di Brindisi ed i rappresentanti dei comuni della stessa sul tema dell'istituzione di un Centro di Protezione Civile a livello provinciale con sede ( entro fine 2005) la nuova stazione dei VVFF di Brindisi.
Nelle interviste trasmesse ed andate in onda in data odierna, sulle tv locali, il presidente Errico ha puntualizzato che questo Centro dovrebbe lavorare facendo riferimento ai Piani di Protezione Civile Comunali che, nel frattempo, le amministrazioni dovrebbero redarre;inoltre il Piano di Protezione Civile Provinciale dovrebbe essere onnicomprensivo, sia delle possibili emergenze di carattere ambientale e meteorologico, ma anche quelle di carattere civile ed industriale che poterebbero interessare la nostra provincia.
Nella stessa dichiarazione Errico ha posto in risalto che tale piano ha un carattere autonomo dalle competenze della Prefettura, pur coinvolgendo le stesse organizzazioni come la Protezione Civile, i VVFF , ecc, che già in analoghe emergenze sono mobilitate dalla stessa prefettura come previsto dall'attuale normativa.
Pur ritenendo positiva questa iniziativa, che delinea un segnale di cambiamento dell'attenzione dell'amministrazione provinciale su questi temi, vogliamo porre con questo nostro comunicato all'attenzione sia del presidente Errico che al Sindaco Mennitti, per quanto di loro competenza che tale piano, per essere credibile deve effettivamente comprendere tutte le emergenze che potrebbero colpire i cittadini di Brindisi e Provincia, e quindi non può escludere quelle relative al rischio di incidente nucleare.
Su questo argomento ricordiamo:
1.. che il porto di Brindisi è inserito nell'elenco dei porti messi a disposizione dal governo italiano ad ospitare navi e sommergibili nucleari delle flotte alleate.
2.. Come tale, per legge, presso la Prefettura di Brindisi dovrebbe essere presente un piano di emergenza in caso di incidente nucleare nel porto di Brindisi e questo piano dovrebbe essere messo a disposizione delle autorità competenti del territorio, comprese le amministrazioni e le unità sanitarie, oltre che di tutti i cittadini che lo richiedessero
3.. L'effettiva esistenza di questo rischio è comprovata da fatti di cronaca di estrema gravità che annoverano in oltre un centinaio gli incidenti ( inchiesta Peacelink-Polcaro-CNR e Zucchetti -Politecnico di Torino del novembre 2004) accaduti a navi o sommergibili nucleari nel mondo e tra questi l'ultimo è del 7 gennaio 2005 con il grave incidente che ha coinvolto, nel sud Pacifico , il sommergibile nucleare statunitense San Francisco, con gravi danni allo scafo e feriti a bordo
4.. Il porto di Brindisi è stato coinvolto in un " incidente" nucleare il 22 giugno 2001 alle ore 14,00 quando il peschereccio San Pietro della cooperativa pescatori di Monopoli, a 14 miglia della costa brindisina letteralmente pescava un minisommergibile nucleare modello NR-1 della marina militare USA in missione segreta. I due mezzi erano soccorsi dalla Capitaneria di porto di Brindisi e a quanto narrano le cronache condotti in porto per le dovute riparazioni. ( Gazzetta del Mezzogiorno 23 giugno 2001).
5.. Dal 22 settembre del 2000 la richiesta, fatta da parte dell'avv.Palmisano Stefano ed il signor Aprile Roberto al Prefetto di Brindisi, di avere accesso a tali piani come privati cittadini , soggetti a rischio di incidente nucleare, non ha ancora avuto una risposta positiva , se non solo parziali ammissioni dell'esistenza del rischio e di una procedura in atto nella compilazione del piano di rischio.
6.. In data 29 settembre 2004, in occasione della liberazione delle due Simone, in un incontro tra il Comitato per la Pace di Brindisi ed il Prefetto si poneva sul tavolo la richiesta di accesso al piano di rischio nucleare ed il Prefetto, ancora una volta, pur ammettendo che esso esisteva, poneva il problema di resistenze alla sua resa pubblica da parte di autorità militari o altri "soggetti "
7.. Il 25 settembre 2004 l'onorevole Bulgarelli ( verdi) , dopo aver partecipato, a Taranto, ad un convegno sulle città soggette a rischi "militari", portava in Parlamento, con un'interpellanza urgente, il problema ed il governo rappresentato dal sottosegretario Cosimo Ventucci era costretto ad ammettere: "In merito all'emissione dei decreti di cui agli articoli 124 del decreto legislativo n. 230 del 1995 (...) risulta in atto all'Agenzia per la protezione dell'ambiente un'azione coordinata dal Ministero delle politiche comunitarie, finalizzata ad un'emissione in
tempi rapidi di detti decreti in risposta ad una procedura di infrazione al riguardo avviata dalla Commissione Europea
8.. A fronte di questa interpellanza il governo affermava che è stata data facoltà ai Prefetti di desecretare e diffondere parti di questi piani
INVITIAMO
Il presidente Errico e il sindaco Mennitti a richiedere, come massime autorità rappresentative delle popolazioni di Brindisi e provincia che il piano sia desecretato e posto all'attenzione dei tecnici che dovranno compilare i piani di rischio comunale e provinciale e che i cittadini siano messi a conoscenza sia dei rischi che delle procedure di evacuazione, di profilassi come anche sull'esistenza o meno di possibilità di essere risarciti dai danni provenienti da un possibile incidente nucleare nel porto di Brindisi. Ricordiamo che in merito a questo caso non esistono normali possibilità di copertura assicurativa.
AUSPICHIAMO
Che sia la giunta provinciale che quella comunale siano concordi nel richiedere al governo , come fece a sua volta Venezia ed ora la regione Sardegna, che Brindisi sia esclusa dall'elenco di questi porti, dichiarandola città denuclearizzata , ritenendo assolutamente penalizzante l'esistenza di un rischio nucleare in un'area già dichiarata ad alto rischio ambientale e con gravi problemi di sviluppo economico e sociale.
COMUNICATO STAMPA OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI
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