Brindisi, 05/02/2005
Assalto portavalori: il riesame conferma il sequestro della moto
Era in uso ad Alessandro Levante di Squinzano, la moto che la squadra mobile di Brindisi sequestrò a Squinzano qualche settimana dopo l’assalto al portavalore della Velialpol avvenuto a Mesagne e che fruttò ai rapinatori la somma di mezzo milione di euro.
Alcuni testimoni la descrissero in maniera precisa raccontando di aver visto una Kawasaki ZZR 1200 tipo Ninja di colore azzurro elettrico, muoversi sul luogo della rapina lanciando sull’asfalto alcuni chiodi a tre punte che avevano lo scopo di bloccare le auto che si trovavano a transitare nella zona.
Per questo sequestro, l’avvocato difensore del Levante, presentò ricorso al riesame per ottenere il dissequestro. Secondo il legale il tutto era avvenuto senza fornire in mano alla difesa gli elementi necessari per poter affrontare la discussione perchè “la segregazione, tramite l’apposizione della formula omissis, di gran parte degli atti di indagine e soprattutto delle generalità dei testimoni che avrebbero visto e poi descritto la moto che era transitata nei pressi del luogo della rapina”.
Il tribunale del riesame, però, ha riconfermato quel sequestro perchè ha ritenuto che era possibile per il pubblico ministero “mantenere il segreto in ordine di identità di un propalante, nel caso in cui ricorrano obiettive e dichiarate esigenze di cautela processuale”.
Alla moto, la polizia è giunta attraverso gli elenchi delle concessionarie pugliesi della Kawasaky individuandone una dello stesso modello e colore venduta a Squinzano alla sorella del Levante.
Quest’ultimo, tra l’altro, è stato raggiunto da un avviso di garanzia in merito alla rapina di Mesagne.
La squadra mobile, comunque, sta proseguendo le indagini su questo grave episodio criminale.
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
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