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Brindisi, Il Forum chiede urgenti controlli sull'ambiente



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Brindisi, 22/02/2005

Il Forum chiede urgenti controlli sull'ambiente

Il FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO ha inviato una lettera aperta su " urgenti ed approfonditi interventi ambientali a Brindisi". Destinatare il Ministro della Salute, il Ministro dell’Ambiente, il Direttore dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Assessore alla Sanità Regione Puglia, l’Assessore all’Ambiente Regione Puglia, il Direttore dell’ARPA, il Direttore della AUSL BR1, il Prefetto di Brindisi, il Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Brindisi ed il Sindaco di Brindisi.
Di seguito il testo integrale della missiva:

URGENTI ED APPROFONDITI INTERVENTI AMBIENTALI A BRINDISI
Molti tentano periodicamente di minimizzare – come si è fatto anche in qualche recente convegno – i già pochi dati esistenti in campo epidemiologico ed ambientale in terra brindisina ritenendo di poter in questo modo tranquillizzare la popolazione sulla storica inadeguatezza di controlli ambientali e sulla sostanziale delega che le istituzioni locali hanno lasciato alle aziende perchè si autocontrollassero.
Sembra allora il caso di ribadire che quando un’attività energetica ed industriale immette nell’ambiente o adopera nei cicli produttivi sostanze che sono provatamente in grado di provocare il cancro, non c’è nessuna necessità di attendere dati di incremento di mortalità o di incidenza dei tumori oppure eccessi di cancerogeni nell’aria e nel suolo. La rilevazione di questi dati è misura indispensabile ma serve solo per monitorare l’entità di danni comunque sicuri. L’acquisizione di tali elementi non è quindi preliminare ad interventi di abbattimento e sostituzione dei cancerogeni nelle emissioni e nei cicli produttivi. Il fatto è che i colpevoli ritardi nella rilevazione di tali dati non possono essere utilizzati come espediente per procrastinare gli urgenti e indispensabili interventi della prevenzione primaria che è l’unica attività veramente in grado di evitare l’insorgenza di tumori.
Crediamo a questo punto sia utile rifarsi ad una significativa esperienza realizzata a Mantova. Sono stati infatti pubblicati i risultati di due studi epidemiologici condotti nella popolazione residente nei pressi del Petrolchimico di Mantova. I due studi in questione si sono posti l’obiettivo di verificare l’associazione tra l’incidenza dei sarcomi dei tessuti molli – un tumore maligno che si localizza per lo più negli arti – e la residenza in prossimità del polo chimico di Mantova. Entrambi gli studi condotti rispettivamente dai medici di Medicina Generale e dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’AUSL di quella città, hanno indiscutibilmente evidenziato eccessi di incidenza di sarcomi delle parti molli nei primi due chilometri di distanza dall’inceneritore dell’area industriale di oltre 30 volte superiore rispetto all’incidenza attesa.
Nel contempo l’indagine ambientale ha rilevato, sempre a Mantova, che le concentrazioni di metalli ritrovate nei suoli sono relativamente basse, mentre nei sedimenti i metalli risultano diversamente distribuiti. Per le diossine (sostanze maggiormente imputate di relazione causale con i sarcomi) si sono rilevati valori confrontabili con quelli dei suoli rurali e in zone di fondo. Neppure le misure degli Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) e delle polveri PM10 sono risultate allarmanti. Gli autori dello studio hanno significativamente concluso che non è possibile formulare relazioni per la valutazione delle esposizioni pregresse e delle contaminazioni della catena alimentare avvenute in passato. Hanno quindi suggerito di effettuare carotaggi in strati più profondi del suolo e di dosare le diossine nel plasma dei residenti dove è possibile che queste sostanze siano rintracciabili anche a distanza di anni dall’esposizione. Viene inoltre consigliato di estendere gli studi epidemiologici ad altre patologie associabili agli inquinanti in esame come i linfomi, malattia, guarda caso, in eccesso anche a Brindisi secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
A Mantova c’è stato, quindi, un comportamento altamente responsabile da prendere ad esempio, e molto diverso da quello minimizzante e narcotizzante che invece rileviamo a Brindisi.
Poniamo pertanto all’attenzione delle Autorità in indirizzo le informazioni e le considerazioni che precedono chiedendo che siano tenute nel debito conto per l’adozione di tutti i necessari provvedimenti. E lo facciamo con una lettera aperta perchè avvertiamo l’esigenza che su questi scottanti problemi sia coinvolta l’intera opinione pubblica la quale attende ovviamente di sapere quali controlli adeguati alla situazione si vogliamo mettere urgentemente in atto dopo anni di annunci e rinvii e dopo le recenti iniziative dell’Amministrazione Provinciale che sono in linea con preoccupazioni e sollecitazioni largamente diffuse.

IL FORUM AMBIENTE SALUTE E SVLUPPO


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