Brindisi, 28/02/2005
Gli ambientlaisti chiedono un incontro con il Min. Marzano
Le Associazioni Legambiente – WWF – Italia Nostra – Cobas – Coldiretti – Terranostra – Fondazione “Dott. Tonino Di Giulio” – Fondazione “Prof. Franco Rubino” – Forum Ambiente Salute Sviluppo - Medicina Democratica – Comitato per la difesa della salute – Comitato spontaneo “mò basta” – ARCI – LAV - A.I.C.S. " hanno inviato una lettera aperta al Ministro delle Attività Produttive, Marzano, chiedendo un incontro finalizzato a "rappresentare la volontà del territorio e le sue preoccupazioni".
"Da sempre attente alle problematiche ambientali, le Associazioni - si legge nella richiesta - da lungo tempo hanno proposto un modello di sviluppo economico per il territorio di Brindisi che - pur tenendo conto delle realtà industriali esistenti, valorizzandole e rendendole compatibili con la salvaguardia dell’ambiente – realizzi una svolta decisiva rispetto al passato, fatto di grandi insediamenti industriali e concentrazioni energetiche.
Tali proposte sono poi state fatte proprie dalle nuove Amministrazioni, Comunale e Provinciale di Brindisi, che hanno posto in essere progetti e piani di sviluppo, avallati quindi dalle delibere dei rispettivi Consigli, adottate senza alcun voto contrario.
In questa ottica progettuale - continuano le Associaizoni -l’insediamento dell’impianto di rigasificazione del GNL, che si vuole sul territorio, va in senso opposto a quanto stabilito; esso rappresenta non solo un ritorno al passato, ma un serio ostacolo a quanto ci si propone di realizzare. Il progetto della BG, ora LNG-Brindisi, ha provocato forti contrarietà nelle due Amministrazioni, ed un netto rifiuto da parte della popolazione, che ha manifestato massicciamente e ripetutamente contro il rigasificatore.
Per ultimo, il Consiglio Regionale pugliese si è espresso unanimemente ed in modo chiaro, affermando che la scelta fatta dalle Amministrazioni Comunale e Provinciale mette in discussione l’iter amministrativo e procedurale che ha portato all’emanazione del Suo decreto in data 21 gennaio 2003".
Il testo della lettera al Mnistro Marzano
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