Brindisi, 06/03/2005
Mediterre 2005: presentati i parchi del SudAfrica
Il Sud Africa, paese ospite della terza edizione di Mediterre, ha presentato i suoi parchi nell’ambito di un convegno tenutosi a Brindisi presso la Sala Scuole Pie.
Ad illustrare l’esperienza sudafricana sul tema della conservazione della natura e dei parchi naturali è stato David Mabunda, direttore generale dei Parchi Nazionali del Sud Africa.
Ad aprire i lavori l’assessore regionale all’Ambiente Michele Saccomanno, il quale ha esordito dichiarando che sebbene il Sud Africa sia geograficamente lontano dall’Italia è forte l’interesse a conoscere l’impegno e i risultati ottenuti da questo Paese soprattutto nella gestione di un turismo ecosostenibile da sviluppare nelle aree protette della Puglia.
Ed è questo il senso di tutta la manifestazione Mediterre – ha aggiunto l’assessore – quello di creare un sistema delle aree protette alla ricerca di sinergie sempre più importanti e significative partendo da un dato estremamente positivo: il confronto tra le esperienze di più nazioni. Mediterre è un’opportunità che si offre alle popolazioni per conoscere la possibilità di uno sviluppo più qualificato del territorio, in armonia con la necessità di una vigorosa tutela ambientale.
E’ proprio attraverso l’ambiente, la sua salvaguardia, l’ampliamento delle aree protette, i programmi di sviluppo sostenibile che si può contribuire al cambiamento di una città, di un territorio, di una regione. L’assessore Saccomanno ha quindi ribadito le motivazione della scelta di Brindisi come sede di questa terza edizione. Una città che necessita proprio di questo cambiamento in quanto città ad alto rischio ambientale.
La parola è quindi passata a David Mabunda che ha illustrato il progetto che ha portato il Sud Africa, nel corso di decenni, a poter sviluppare, attraverso la conservazione della natura, una crescita economica rilevante legata al turismo nei parchi. Il Sud Africa è caratterizzato, infatti, da una biodiversità complessa, da bellezze naturali e diversità culturali. Tutti elementi che hanno consentito a questo Paese, attraverso un’accurata gestione di questi fattori, unita ai finanziamenti pubblici e privati, di poter garantire, attraverso l’ecoturismo, nuove opportunità di lavoro. Il turismo legato alla natura diventa così strumento per trasferire benefici alla comunità.
Da alcuni dati statistici esposti durante il suo intervento, nel biennio 2003-2004 le varie attività svolte nei parchi, gestite sotto uno stretto controllo, hanno procurato vantaggi economici consistenti. Solo per fare qualche esempio, le attività di bird watching hanno procurato 3 milioni di euro, l’industria della floricoltura selvatica 19 milioni di euro, quella delle piante medicinali 34 milioni di euro, l’industria ittica 200milioni di euro. A questo si aggiungono le attività legate all’accoglienza dei turisti, con la creazione, sempre all’interno dei parchi, di hotel di lusso, di cottage, bungalow e campeggi, e alle attività giornaliere che questi possono svolgere. Attraverso, quindi, l’ecoturismo il Sud Africa ha avuto un aumento dei posti di lavoro pari al 30%, il 70% dei quali sono ad appannaggio della popolazione locale. Un ritorno, quindi non solo in termini economici ma anche di sviluppo sociale della popolazione.
Naturalmente, la conservazione e la gestione di aree protette è estremamente costosa, considerato anche che in Sud Africa vi sono 20 parchi nazionali e circa 400 aree protette. Questa gestione è da un lato garantita da finanziamenti governativi che rappresentano il 16% del totale (circa 9 milioni di euro all’anno), il restante invece viene garantito da finanziamenti autogenerati dalle attività che si svolgono nei parchi. Vi è poi il coinvolgimento dei privati attraverso la creazione di negozi, ristoranti e alberghi.
Le conclusioni del convegno sono state affidate a Matteo Fusilli, presidente di Federparchi, il quale, dopo aver ricordato l’esperienza convissuta proprio con Mudunda in Sud Africa durante il Congresso di Durban, ha ringraziato il direttore generale dei Parchi Nazionali del Sud Africa per aver illustrato la straordinaria esperienza del Sud Africa, un’esperienza importantissima sia dal punto di vista della quantità dell’estensione del territorio protetto che della qualità relativa ad uno sviluppo ecosostenibile tra turismo e natura.
Il Sud Africa – ha detto Fusilli – attraverso i suoi parchi e la loro gestione ci comunica i valori non solo materiale ma il senso della storia, di un sogno che può diventare realtà, quello appunto di coniugare lo sviluppo socio-economico di un territorio con la conservazione della natura. Il turismo – ha concluso – può rappresentare un aspetto critico se massivo e intensivo, ma è anche la più grande opportunità che abbiamo, anche noi in Italia, ed è in questa direzione che dobbiamo lavorare insieme, in sinergia.
COMUNICATO UFFICIO STAMPA MEDITERRE
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