Brindisi, 10/03/2005
La Margherita dice no all’estensione dell’art. 18
Il coordinatore provinciale Fabiano Amati, il responsabile del settore Economia Sonia Rubini e il responsabile del settore Lavoro Francecso Greco, hanno presentato la bozza del documento politico predisposto sul tema dell’imminente referendum per l’estensione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori alle imprese con meno di 15 dipendenti.
Il documento eventualmente emendato, che sarà portato all’approvazione del coordinamento provinciale del partito nella prossima seduta, diverrà la base politica su cui il partito della provincia di Brindisi opererà in campagna elettorale.
L’impegno referendario del partito sarà inaugurato con un convegno alla presenza dell’On. Prof. Tiziano Treu, in corso di preparazione per le prossime settimane.
Presentando la bozza del documento, il coordinatore provinciale ha detto:
“Se è vero che l’impegno riformista è compito a contenuto scomodo è altrettanto vero che l’albero di tale impegno risulta sempre carico di frutti.
Il partito di terra di Brindisi ha il dovere di onorare la sua pretesa a rappresentare i diritti e i doveri, in qualunque ambito essi vanno sviluppati, esprimendo una posizione quanto più consona al programma riformista che abbiamo osato.
In questo senso l’occasione fornisce la possibilità di formare una prova, intorno alla verità di perseguire la modernizzazione del paese.
Il referendum sull’estensione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori alle imprese con meno di 15 dipendenti, autorizzerebbe il ricorso sistematico dell’Italia al trucco e alla scorciatoia, anche nel settore del lavoro dipendente, ed esporrebbe l’impresa a revocare il motivo più alto della propria forza, consistente nel rapporto personale tra imprenditore e prestatore di lavoro.
Se è vero, come spero sia vero nella cultura di tutti, che noi siamo il partito delle riforme combinate sugli interessi degli imprenditori e dei prestatori di lavoro, unica alleanza in grado di vincere le difficoltà occupazionali dell’ora, non possiamo permettere che questa alleanza venga rotta dallo strumento referendario, nella certezza che il non auspicabile dopo rappresenterebbe solo l’introduzione di una moderna sudditanza dei dipendenti agli imprenditori.
Poiché non vogliamo questo, né vogliamo combattere su posizioni arretrate magari utilizzando metodi e abitudini moderne, come i guerriglieri del Biafra che bevevano Coca Cola, ci è imposto come al solito un impegno vero”
Si allega il testo integrale del documento politico:
NO AL REFERENDUM, SI AI DIRITTI DI TUTTI E ALLE RIFORME PER TUTTI
Documento politico del coordinamento provinciale di “Democrazia E’ Libertà-La Margherita” della provincia di Brindisi.
Il Coordinamento Prov.le della Margherita di Brindisi esprime un secco “no” al referendum del 15 giugno, che propone l’estensione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori anche alle imprese con meno di 15 dipendenti.
Diciamo “no” sul metodo: l’oggetto del referendum è materia di competenza delle parti sociali!
La tutela dei lavoratori dai licenziamenti ingiustificati non può essere affidata ad una consultazione referendaria, ma deve nascere dalla giusta combinazione tra lotte sindacali ed iniziativa legislativa, deve essere il frutto della concertazione e non della divisione sindacale.
Diciamo “no” nel merito: questo referendum è la risposta sbagliata ad un problema vero!
I problemi del mondo del lavoro sono tanti: la precarietà, il sommerso, l’eccessiva flessibilità, la mancanza di tutele adeguate, solo per citarne alcuni, ed a questi va aggiunto il dato allarmante del blocco dell’occupazione, frutto di una politica governativa che non favorisce lo sviluppo economico né crea politiche di sostegno ed incentivazione delle imprese.
In questo momento è necessario creare le condizioni per una buona e piena occupazione rendendo sostenibile un mercato del lavoro confuso e diseguale; è importante una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali per garantire un sistema di tutele per tutte le forme di lavoro anche quelle atipiche; è improcrastinabile una riforma del processo del lavoro che abbrevi i tempi dei processi e valorizzi le procedure di conciliazione ed arbitrato. Il referendum non risolve nessuno di questi problemi, anzi ne crea di nuovi.
L’estensione, infatti, dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori anche alle imprese con meno di 15 dipendenti non dà garanzie ai lavoratori più deboli né a quelli delle piccole e medie imprese contro il rischio di perdere il proprio posto di lavoro, anzi crea le condizioni per il ricorso a forme contrattuali – come ad esempio il contratto a tempo determinato – che non rientrano nella tutela dello stesso art. 18, oltre ad incentivare il lavoro sommerso.
Penalizza fortemente lo sviluppo delle piccole e medie imprese che hanno necessità di politiche di sostegno alla crescita ed all’innovazione oltre che di garanzie per affrontare le crisi del mercato, quali la previsione della cassa integrazione e dell’indennità di disoccupazione, e che di certo non reggerebbero la parificazione con le grandi imprese.
L’abolizione della soglia di 15 dipendenti nell’applicazione dell’art. 18 contrasterebbe con la natura dei rapporti fiduciari che si instaurano nelle imprese più piccole e creerebbe una forma di tutela difficilmente applicabile perché non adeguata e non modulata.
Il “no” al referendum non nega un diritto che è quello di non essere licenziati senza giusta causa, ma si oppone ad una forma di tutela del lavoratore che invece di garantirlo lo pregiudica!
Per queste ragioni esprimiamo un sonoro “NO” sul merito del referendum, riservandoci ogni più utile decisione per raggiungere il fine prefissato, che inevitabilmente non potrà distaccarsi dalla scelta su due opzioni, votare “NO” ovvero astenersi dal voto: in ogni caso noi parteciperemo attivamente per convincere i cittadini sulla bontà della nostra opinione.
COMUNICATO STAMPA
LA MARGHERITA - BRINDISI
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