Home | Le notizie | Lo sport | I canali | Le tue foto | Brindisi Links | E-mail |

.Le news di Brundisium.net
.Lo sport: calcio, basket, volley

.I canali di Brundisium.net:

...· Approfondimenti
...· Appuntamenti
...· Arte
...· Beauty & Wellness
...· Brindisi vista da...
...· Cinema
...· Economia
...· Formazione e Lavoro
...· Frequently Asked Questions
...· Isola di G. Sciarra
...· Le tue foto
...· Libri
...· Musica
...· Personaggi
...· Poesia
...· Pubblica utilità
...· Salute
...· Scompartimento
...· Stelle e Strisce
...· Teatro
...· Università
...· Viaggi
...· Video

Brundisium.net
.Ti dico la mia
.Saluti
.La bacheca del calcio
.Il tabellone del basket
.Il muro del volley
.Baci e carezze
.Alma Mater
.La Chat di Brundisium.net
.Indice del sito
.Invia le tue foto

Che tempo fa adesso a Brindisi?

Utenti attualmente connessi:

Brindisi, Dipietrangelo sul Piano di Riordino ospedaliero



Ultime Mese Ricerca

Brindisi, 14/03/2005

Dipietrangelo sul Piano di Riordino ospedaliero


foto: Maurizio Matulli

Sulla sanità e sulla rete ospedaliera in provincia di Brindisi è necessaria un’operazione verità congiunta ad una adeguata consapevolezza. Il direttore generale Bruno Causo, ad ogni tentativo di discussione, ad ogni denuncia, ultimo l’o.d.g. del Consiglio provinciale, è abituato, con una certa saccenza, a rispondere utilizzando dati e valutazioni che tendono a giustificare e, molte volte, a mistificare la realtà.
Personalmente dal giorno della approvazione del riordino ospedaliero non ho mai assunto una posizione preconcettualmente stroncatoria dello stesso, ho sollevato solo perplessità sulla sua impostazione, sui dati di partenza, sulla tempistica di attuazione, convinto come sono stato e sono che la rete delle strutture ospedaliere della nostra Regione andava razionalizzate.
Sono stato sempre convinto, però, che la provincia di Brindisi, per le scelte del piano, per la gestione e attuazione dello stesso, è stata e continua ad essere fortemente penalizzata.
Oggi si stanno pagando le conseguenze di quelle scelte. Con tutti i comunicati stampa che sforna, il dott. Causo non riuscirà mai a negare l’evidenza dei fatti e della situazione. Con i dati ufficiali forniti dalla Regione e dalla stessa ASL di Brindisi, cerco di dimostrare perché il riordino ospedaliero ha fallito e sta creando grossi problemi alla vita dei cittadini, alla loro domanda di salute, oltre che agli stessi operatori sanitari. Il disagio e la diffusa insoddisfazione tra i pazienti e gli operatori della sanità si è accentuato ulteriormente negli ultimi mesi e si evidenziano, non solo nella impossibilità di trovare posti letto nelle rianimazioni e terapie intensive, ma anche nei reparti di degenza (medicina, chirurgia, ortopedia), per non parlare del pronto soccorso dell’ospedale Perrino.
Perché succede tutto questo? Causo è portato a negare l’evidenza e a dichiarare che tutto procede per il meglio. Ma Causo, cui va riconosciuta una certa baldanza e prosopopea finto bocconiana, rischia di apparire più realista del re e vittima delle sue stesse cifre.
Ragioniamo sui dati.
I posti letto in provincia di Brindisi sarebbero dovuti essere, sulla base del parametro 5 per 1000 abitanti (in provincia di Brindisi 411.051), 2055 di cui 1644 per acuti (4 x 1000) e 411 per lungodegenza e riabilitazione (1 x 1000).
Il piano di riordino ospedaliero del 2002 ha previsto per Brindisi, invece, 1757 posti letto (4,27 x 1000) di cui 1338 per acuti (3,25 x 1000) e 439 posti letto (1,06 x 1000) per lungodegenza e riabilitazione (compresa la riabilitazione di Ceglie Messapica).
Ci sono, quindi, già nel Piano di riordino ospedaliero, al netto della chiusura dei quattro ospedali della provincia, circa 300 posti letto in meno rispetto al fabbisogno del parametro 5x1000 fissato dalla riforma Bindi e più volte richiamato, per dimostrare di essersi ad esso attenuti, da Causo, Palese, Fitto!
Mi sembra chiaro che già questo dato di partenza e la chiusura di quattro ospedali, ha sottoposto la struttura ospedaliera rimanente ad una situazione di estrema difficoltà e sofferenza.
Ma proseguiamo con l’esame delle cifre.
Ho partecipato alla 2^ Conferenza dei servizi del 4 marzo u.s. e ho ascoltato i dati forniti dal dott. Iannarelli sullo stato di attuazione del piano di riordino ospedaliero che, ripeto, in provincia di Brindisi non ha rispettato il parametro dei posti letto 5x1000 abitanti. Iannarelli, penso anche per conto della stessa direzione generale, ha fornito i seguenti dati: i posti letto attivi ad oggi sono 1495 pari al 3,63x1000 di cui 1188 per acuti (2,89x1000) e 307 per lungodegenza e riabilitazione (0,75x1000). Rispetto ai 1757 p.l. previsti dal Piano di riordino ospedaliero (già sottodimensionato per la provincia di Brindisi) mancano 262 p.l. (150 per acuti, 112 per lungodegenza e riabilitazione).
Mancano in termini assoluti posti letto che, rispetto alle stesse previsioni del Piano di riordino, darebbero vita a 2 ospedali. Se poi a Brindisi, come nel resto della Puglia e d’Italia, si fosse applicato il criterio dei 5 posti letto x 1000 abitanti, mancherebbero 560 p.l. (3/4 ospedali o un ospedale intero come il Perrino!).
Nasce, quindi, da questi numeri lo stato di disagio dei pazienti e degli operatori della sanità in provincia di Brindisi, non solo, dunque, per un Piano di riordino ospedaliero sbagliato e sottodimensionato rispetto al numero degli abitanti, ma anche per una sua cattiva e inadeguata gestione e attuazione.
Infatti, l’applicazione del PRO a Brindisi, che ha interessato solo la disattivazione di alcuni reparti, in particolare medicina, chirurgia e ortopedia, ha acuito i problemi degli ospedali, riducendo drasticamente, senza alcuna gradualità di tempi, la disponibilità di posti-letto. La disattivazione dei reparti suddetti nell’ASL di Brindisi ha comportato la riduzione fino al 40 % dei posti-letto, creando così dall’oggi al domani una domanda sull’ospedale Perrino, innanzitutto, eccessiva e, come tale, impossibile ad essere soddisfatta con tempestività e accuratezza.
Il Piano di riordino ospedaliero nell’ASL BR ! è fallito, perché: ha ridotto drasticamente il numero dei posti-letto senza attivare i nuovi posti-letto specialistici per acuti e quelli per la riabilitazione e lungo-degenza:
ha concentrato la domanda di ospedalizzazione su due-tre ospedali, a questo riguardo va ricordato che il Perrino è l’unico ospedale con la rianimazione e che in provincia solo due ospedali hanno l’UTIC e questo fa venir meno un concetto di rete ospedaliera che, se esistesse, garantirebbe almeno una certa gradualità degli interventi in base alla patologia:
non ha minimamente influito sulla organizzazione della medicina territoriale, che continua a gravare sull’ospedale per le attività di pronto soccorso e per le prestazioni ambulatoriali.
Infine, così come ha ricordato Iannarelli nella richiamata conferenza dei servizi, a più di due anni dall’attuazione del PRO, nessuna nuova specialità è stata attivata, sia in campo medico (oncologia, gastroenterologia, reumatologia), sia in campo chirurgico (chirurgia toracica, pediatrica, cardiochirurgia), sia in campo delle riabilitazioni pneumologiche e cardiologiche.
Questo è il quadro dei dati, questa è l’evidenza dei fatti.
Il fallimento è tutto qui. Il disagio, le disfunzioni, le confusioni stanno mettendo a dura prova gli stessi operatori che, con affanno, sono costretti a dare una risposta alla domanda di salute, rinunciando molte volte alla propria qualificazione, alla ricerca e, di conseguenza, all’eccellenza.
Se su un ospedale come il Perrino si scarica un intero territorio provinciale, intasando posti-letto e creando lunghe liste d’attesa, ciò avviene perché il Piano è costruito su dati sbagliati, su parametri non rispettati e su una attuazione cinica e razionalizzatrice che non è riuscita a tener conto neanche degli stessi obiettivi in esso contenuti.
Da qui bisogna ripartire per costruire una rete ospedaliera più equilibrata, più integrata e più collegata al territorio, così da ridare fiducia ai cittadini e al contempo motivare gli operatori che rimangono una risorsa estremamente qualificata e indispensabile.
Per carità di patria tralascio qualsiasi considerazione sulla gestione del personale, sulle scelte di alcuni dirigenti medici che, in molti casi, rispondono solo a criteri politici ed elettorali di un centro-destra disperato, che pensa ancora di utilizzare maldestramente la sanità solo per cercare di recuperare e costruire consensi (l’elenco dei dirigenti medici ospedalieri candidati con il centro-destra in ogni competizione elettorale si allunga sempre di più, così come si sprecano le promesse e collegate alle richieste di voto che anche autorevoli dirigenti dell’ASL stanno esercitando in questi giorni di campagna elettorale!).

Carmine Dipietrangelo


Correlato su internet:


· La tua posta
· Segnala un compleanno
· Rassegna stampa
· Brundisium TV
· Sfondi per il desktop
· Fiamma - La sala giochi
· In chat
· Sondaggi
· Brindisi Links
· Statistiche


Chi siamo | Contattaci | Credits | Note per gli utenti | Indice del sito | | Brundisium.net in home page