Brindisi, 19/03/2005
Rigassificatore: gli ambientalisti sul "Commissario"
Ancora in attesa di convocazione da parte del Ministro delle Attività Produttive Marzano, cui si è formalmente chiesto un incontro per rappresentare le istanze della popolazione brindisina, con sorpresa leggiamo la seguente disposizione nel cosiddetto decreto legge per la competitività approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 marzo 2005:
“Gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni e dei permessi necessari alla realizzazione dei terminali di rigassificazione già autorizzati ai sensi dell’art.8 della L.24.11.2000 n.340, e dichiarati infrastrutture strategiche nel settore del gas naturale con deliberazione Cipe n.121 del 21.12.2001, emanata ai sensi della L.21.12.2001 n.443, sono tenuti a esprimersi entro 60 giorni dalla richiesta. In caso di inerzia o ingiustificato ritardo, il ministero delle Attività Produttive nell’ambito dei propri compiti istituzionali e con le ordinarie risorse di bilancio provvede, senza necessità di diffida, alla nomina di un commissario ad acta per gli adempimenti di competenza”.
Fortissimi sono il sospetto che tale norma sia stata concepita pensando specificamente al caso di Brindisi e la preoccupazione per il fatto che il suo varo sia avvenuto qualche giorno dopo le assicurazioni del Ministro dell’Ambiente Matteoli sulla assoluta insuperabilità del dissenso istituzionalmente espresso dalle amministrazioni locali.
Ci chiediamo se la normativa in materia non sia già di per sé abbondantemente mortificatrice della autonomia politica amministrativa degli Enti Locali, verosimilmente oltre i limiti della legittimità costituzionale. E’ vero, nel decreto si parla di inerzia, ma a cosa si fa riferimento? Non c’è il rischio che nel concetto si vogliano far passare strumentalmente, a beneficio di successive interpretazioni ministeriali, anche posizioni di motivata e non inerte contrarietà, dovute sia a ragioni specifiche, sia a valutazioni di incompatibilità con il progetto politico amministrativo delle autonomie locali? C’era proprio bisogno di includere tale disposizione nel decreto legge? E se questa esigenza è considerata insuperabile, si possono in sede di conversione almeno precisare i casi di inerzia cui si riferisce la norma?
Senza dubbio, gli atti delle amministrazioni locali brindisine sul rigassificatore sono esattamente l’opposto di qualsiasi tipo di inerzia.
Le associazioni ambientaliste, che sulla questione continueranno ad essere doverosamente vigilanti, esprimono l’auspicio che la disposizione in oggetto sia eliminata o quanto meno chiarita nella sua esatta portata in sede di conversione.
Il Governo ha incluso nel decreto legge una norma che potrebbe essere usata contro gli interessi di Brindisi e del territorio: i parlamentari locali di maggioranza e di opposizione se ne facciano carico sin da oggi, e specialmente in sede di conversione in legge.
COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONI
DEL COMITATO CONTRO IL RIGASSIFICATORE
PER UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO
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