Bari, 30/03/2005
Dipietrangelo: "Fitto ha dimenticato e marginalizzato Brindisi"
Di seguito l’intervento di Carmine Dipietrangelo sulla mancata sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro da parte della Regione Puglia
La decisione assunta da Fitto di rinviare a data da definirsi la stipula dell’accordo di programma per Brindisi segue la scia delle innumerevoli situazioni nelle quali il Governo regionale di centro destra ha palesemente dimenticato e marginalizzato la Provincia di Brindisi.
E’ sleale e deprecabile l’atteggiamento assunto da Fitto incurante di buttare a mare attese e bisogni di un’intera comunità, anzi dimostrandosi capace, fino all’ultimo, di continuare con un decisionismo che non tiene in alcun conto le richieste dei territori.
Questo non è altro che l’ultimo atto di una stagione centralista, di decisioni e scelte fatte nel chiuso delle stanze di potere e molto lontane dai luoghi in cui vivono attese, speranze e bisogni delle comunità. Intorno alla attuazione di questo strumento si è giocato infatti l’ennesimo capitolo di una stagione fatta di promesse e annunci riparatori verso le legittime esigenze della nostra Provincia puntualmente disattese dal governo di Fitto.
L’elenco è particolarmente lungo e cadenzato. Una carenza di politiche a sostegno del miglioramento qualitativo delle infrastrutture territoriali i cui ultimi investimenti che si ricordano sono quelli risalenti all’allora Governo dell’Ulivo ed in particolare al periodo di Presidenza dell’On. Massimo D’Alema (vedi porto ed aeroporto).
Una concezione centralista e autocratica del governo che ha visto il congelamento delle centinaia di milioni di euro che l’attivazione per tempo dei PIT e dei Pis avrebbe determinato dando quindi garanzia sulla qualità della spesa e soprattutto sulla velocità della stessa. Si è proceduto invece attraverso gli escamotage dei progetti sponda, ma tale inventiva finanziaria evita si il disimpegno automatico, ma non immette nuove risorse finanziarie nel sistema economico.
Basterebbe chiedere alle innumerevoli imprese agricole territoriali di quanti incentivi siano riusciti ad usufruire in questi anni. Per non parlare della leggerezza e disinvoltura con la quale si sono dimenticati decenni di storia brindisina nel settore aeronautico favorendo da un lato investimenti ed occupazione a Grottaglie e dall’altro assistendo inermi alle centinaia di migliaia di ore di cassa integrazione dell’Avio, comunque beneficiaria di enormi contributi finanziari con la misura 4.18.
Altrettanto dimentica delle esigenze del territorio è la posizione di spettatore cinico e disimpegnato assunta dalla Regione in merito ai problemi del sistema della ricerca e dell’innovazione brindisina. Preoccupante e grave poi il non voler tener conto di un emergenza ambientale non solo percepita dall’immaginario collettivo, ma altresì conclamata da pubblicazioni scientifiche e atti normativi di legislazione nazionale che evidenziano da anni la necessità di interventi pesanti in materia di bonifica dei siti inquinati capaci di ricreare un equilibrio eco compatibile ed una serenità sociale di cui la provincia ha bisogno.
E giusto per non farla lunga vorrei infine ricordare le innumerevoli inaugurazioni e reinaugurazioni di reparti e strutture avvenute a destra ed a manca in tutte le province pugliesi fuorché nella nostra, cosa della quale degli oltre 400.000 cittadini pugliesi solo alcuni “addetti ai lavori” sembrano non rendersene conto.
L’accordo di programma voleva essere quindi una prima reale risposta alle tante emergenze e necessità ed in questi mesi pareva vi fosse intesa tra istituzioni locali e Regione. Da una prima indicazione fornita agli enti si era chiesto di elaborare un piano di interventi di natura programmatoria a respiro decennale. Successivamente si era concordato di stralciare da tale proposta le cose immediatamente attivabili e su tale base lo stesso Fitto aveva in un primo momento condiviso con me tale impostazione e successivamente mi aveva addirittura sollecitato a seguire le ultime fasi di definizione della proposta di accordo.
Proprio da ciò nasceva l’incontro avuto con l’assessore regionale Carrieri, il Presidente della Provincia Errico, il Sindaco di Brindisi Mennitti, l’assessore regionale Saccomanno, Il Dott. Corvino ed il sottoscritto. Circa quindici giorni fa ci fu data in tale sede garanzia ed impegno da parte della Regione, attraverso i suoi rappresentanti presenti al tavolo, della sottoscrizione dell’accordo di programma prima delle elezioni. Constatiamo oggi che d’un tratto, ed in barba agli accordi presi, Regione Puglia e Comune di Brindisi considerano utile un rinvio della firma dell’accordo. Non ci tocca quindi che registrare per l’ennesima volta la totale disattenzione verso la nostra Provincia e l’assenza di una difesa che i brindisini facenti parte del Governo pugliese dovrebbero attuare a fronte delle legittime istanze territoriali. Ciò non per semplice rivendicazione campanilistica, ma per iniziare a riequilibrare un rapporto tra territorio provinciale e Regione Puglia fino ad oggi piegato alle mere esigenze elettoralistiche ed asservito in forma subordinata agli interessi di altre province. Non parlo solo di Lecce e Bari, basti difatti pensare alle enormi risorse assegnate a Taranto ed al suo porto il cui rilancio non è altro che il frutto di un scelta precisa che vede tale porto votato al traffico di merci, quello di Bari al traffico di persone e quello di Brindisi al traffico di combustibili. Chissà, sarà che l’origine dell’accordo di programma quale risarcimento alla realizzazione del rigassificatore continua ancora a sottendere a tale logica?
Su questo è chiamata a riflettere l’intera comunità provinciale e gli stessi enti locali, sapendo che il voto di domenica 3 e lunedì 4 aprile costituisce lo spartiacque per una nuova Puglia ed un nuovo rapporto tra Regione e territori.
Fitto sa che per mio costume non ho mai voluto interpretare il mio ruolo in maniera strumentale, ma ho sempre operato nella logica di costruire il massimo livello possibile di convergenze istituzionali per il bene del territorio che mi ha eletto. Oggi tuttavia tracciando un bilancio di questi 5 anni, ed anche in virtù del mancato rispetto degli accordi funzionali a garantire anche alla provincia di Brindisi una nuova prospettiva, sono costretto a rimettere in discussione la lealtà e serietà di chi ha avuto massima responsabilità del governo regionale.
Carmine Dipietrangelo
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