Brindisi, 31/03/2005
Edipower: possibile Cassa Integrazione se non riparte l'attività
Si è svolto in data odierna, presso la Sede dell’Associazione degli Industriali della Provincia di Brindisi, un incontro tra le OO.SS. Nazionali e Territoriali FILCEM-CGIL, FLAEI-CISL, UILCEM-UIL e la Direzione di EDIPOWER in merito al progetto industriale per la Centrale Termoelettrica di Brindisi ed all’attuale situazione determinatasi per effetto della fermata - dal 4 marzo 2005 - di entrambi i gruppi di produzione dell’Unità produttiva in conseguenza del decreto di sequestro preventivo disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi dell’area destinata allo stoccaggio del carbone allocata all’interno di Brindisi Nord di proprietà dell’Enel.
Nel corso della riunione, l’Azienda ha innanzitutto confermato alle predette Organizzazioni sindacali gli elementi essenziali del proprio progetto industriale per la centrale di Brindisi – già portato a conoscenza delle Istituzioni Locali - che prevede investimenti per circa 270 milioni di euro.
A regime la Centrale funzionerà con due gruppi a carbone completamente ambientalizzati attraverso modifiche sostanziali agli attuali sistemi di captazione polveri e l’installazione - in aggiunta ai denitrificatori catalitici Denox di cui le due unità di produzione sono già dotate - anche di desolforatori Desox in grado di ridurre le emissioni al camino di ossidi di zolfo sino ad un valore di 200 mg/Nm3 (dimezzando il limite di legge di 400 mg/Nm3 fissato dal DM 12/07/90), e con un gruppo a ciclo combinato della taglia di circa 400 MWe, con emissioni al di sotto dei limiti di legge.
Edipower ha inoltre confermato che il progetto industriale prevede anche interventi di tipo strutturale legati alla movimentazione del carbone attraverso la realizzazione di nuovi nastri coperti ed in depressione, nonché attraverso la copertura del carbonile. Interventi, tutti questi, che avranno l’effetto di eliminare sostanzialmente la diffusione della polvere di carbone.
E’ prevista infine la realizzazione di un nuovo elettrodotto per il collegamento della Centrale alla Stazione Elettrica di Brindisi Pignicelle che permetterà la demolizione delle esistenti linee 220 kV passanti vicino al centro abitato, con un significativo miglioramento dell’impatto ambientale rispetto alla situazione attuale.
Il progetto, nel suo complesso, ha trovato il consenso delle OO.SS. che hanno sottolineato di apprezzare gli sforzi economici previsti dall’azienda finalizzati al continuo miglioramento dell’impatto ambientale, dello sviluppo e della occupazione per il territorio di Brindisi.
Il progetto di Edipower permetterà, infatti, di realizzare una ulteriore significativa riduzione delle emissioni e del complessivo impatto ambientale, coniugando positivi riflessi sull’occupazione indiretta durante lo svolgimento delle attività di cantiere, e, a regime, diretta attraverso l’inserimento di personale qualificato da adibire al nuovo gruppo a ciclo combinato ed agli impianti Desox.
Quanto all’attuale situazione della Centrale, l’Azienda non ha potuto non rappresentare alle OO.SS. la propria preoccupazione.
Per effetto del provvedimento emesso dalla competente Autorità Giudiziaria entrambi i gruppi di produzione sono fermi dal 4 marzo 2004 e, ad oggi, la durata della sospensione della produzione non è quantificabile sebbene Edipower, nelle opportune sedi, abbia confermato la propria disponibilità a realizzare da subito ogni possibile intervento (quali ad es. la copertura provvisoria del carbonile, l’installazione di nuove barriere frangivento sui muri perimetrali del carbonile, ecc.) che permetta di evitare la dispersione di polveri di carbone in attesa che siano autorizzati e realizzati i sopra citati interventi definitivi e strutturali.
L’Azienda ha sino ad oggi sopportato le pesanti ricadute economiche derivanti dalle perdite per la mancata produzione.
L’attuale situazione non è però più economicamente sostenibile.
L’Azienda ha pertanto doverosamente rappresentato alle OO.SS. che, in mancanza di certezze in merito ad una pronta ripresa dell’attività produttiva, dovranno essere individuate, nell’ambito degli ordinari strumenti legislativi vigenti, soluzioni gestionali in grado di temperare gli ingentissimi danni economici derivanti dalla fermata del Gruppi di produzione, tra le quali il ricorso alla Cassa Integrazioni Guadagni.
COMUNICATO STAMPA ASSINDUSTRIA BRINDISI
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