Brindisi, 12/04/2005
Rigassificatore: la Sen. Stanisci presenta un emendamento soppressivo dell'art. 10 del d.l. sulla competitività
Il governo, nel decreto-legge n. 35 del 14 marzo 2005, meglio conosciuto come decreto sulla competitività, ha inserito una norma che riguarda la realizzazione dei terminali di RIGASSIFICAZIONE, già autorizzati ai sensi dell’art. 8 dalla legge n. 340 del 2000 stabilendo che, in caso di inerzia o ingiustificato ritardo, da parte degli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni e dei permessi, il Ministero delle attività produttive, senza necessità di diffida, provvede alla nomina di un Commissario ad acta per gli adempimenti di competenza.
Brindisi, come è noto, è direttamente interessata anzi, la norma sembra confezionata per superare gli ostacoli che possono impedire, appunto, la realizzazione dell’impianto di rigassificazione già previsto nel porto della città in località Capo Bianco su area, ricordo, ricadente nella perimetrazione approvata dal Ministero dell’Ambiente quale sito inquinato di interesse nazionale e dichiarato ad elevato rischio di crisi ambientale.
Sulla questione sia il Consiglio Provinciale sia il Consiglio Comunale di Brindisi, unanimemente, si sono espressi con appositi atti deliberativi contro la realizzazione dell’impianto in località Capobianco. La questione è stata oggetto di discussione anche del Consiglio Regionale pugliese che ha approvato ,con voto unanime, un ordine del giorno che accoglie le volontà espresse dagli Enti Locali.
Dopo le diverse richieste presentate ai Ministeri competenti e le numerose sollecitazioni effettuate dalle associazioni ambientaliste, sostenute anche da diverse manifestazioni popolari, il Governo, che è rimasto “zitto e muto”, all’improvviso ed in barba alle volontà popolari impone, in un decreto legge, una norma che di fatto CANCELLA la volontà popolare da una parte e depotenzia gli Enti Locali dall’altra.
La politica del commissariamento che zittisce le istanze che provengono dal territorio, alimenta le lacerazioni tra le istituzioni che, invece, andrebbero ascoltate e rispettate.
La pensava allo stesso modo il Ministro dell’Ambiente, il 6 marzo scorso, prima che il Consiglio dei Ministri emanasse il decreto sulla competitività quando, in visita a Brindisi, ha assicurato gli Enti Locali sulla necessità di una approfondita valutazione di impatto ambientale, vista la netta contrarietà all’insediamento da parte degli Consigli Provinciali e Comunali?
Riconoscere agli Enti Locali la “potestà” di programmare lo sviluppo del proprio territorio è motivo di estrema contrarietà al ricorso continuo dell’Istituto del Commissariamento.
Per tale ragione è stato da me presentato un emendamento soppressivo del comma del decreto legge citato.
Inoltre ritengo doveroso sottolineare che la battaglia di tutti questi mesi ha messo in evidenza un aspetto che non è solo formale e che riguarda la procedura in materia di valutazione d’impatto ambientale.
L’impianto in questione ha un impatto ambientale notevole sia per le dimensioni, sia per la localizzazione in un’area già dichiarata ad elevato rischio ambientale e, peraltro, insiste nel cuore della città.
Ogni riferimento alla sua concreta realizzazione non può prescindere dalla richiesta di procedura di VIA per l’acquisizione del giudizio di compatibilità ambientale. In questo senso ho presentato un secondo emendamento che insieme al terzo raccoglie l’iniziativa del territorio e degli Enti Locali, in particolare i pareri resi dalla Regione Puglia dalla Provincia e dal Comune di Brindisi.
La proposta di emendamento è finalizzata a recuperare le deliberazioni di indirizzo approvate dai rispettivi consigli successivamente al Decreto di autorizzazione del Ministero Attività Produttive, che esprimono contrarietà alla realizzazione dell'impianto a Capo Bianco, e permette allo stesso Ministero di sospendere ogni decisione finale per attivare una nuova procedura autorizzativa.
Questa volta in conformità e nel rispetto delle norme in materia ambientale.
Ciò varrebbe anche nel caso di spostamento dell'impianto in altro sito, anche se poco distante da quello precedente.
In merito a tale proposta non ho ritenuto opportuno presentare nessun emendamento coerentemente con quelli che sono i miei convincimenti e con quelli che fino ad oggi hanno espresso gli Enti Locali di Brindisi in forma ufficiale e in modo unanime.
Se nel frattempo sono maturate altre posizioni sarebbe opportuno intanto ufficializzarli per farli conoscere a tutti.
Per ciò che mi riguarda, visto che l'impianto interferisce in modo sostanziale sulla programmazione territoriale non posso che ascoltare le istanze che vengono avanti dal territorio e dagli EE.LL.
Di seguito gli emendamenti proposti:
DECRETO-LEGGE 14 marzo 2005, n. 35
Disposizioni urgenti nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale.
EMENDAMENTI
1°) Art. 5, comma 10: SOPPRIMERE;
Art. 5, comma 10: Dopo il primo periodo aggiungere: “Gli impianti di rigassificazione già autorizzati sulla base del nulla osta alla prosecuzione del procedimento rilasciato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, di cui alla richiamata legge 24 novembre 2000, n. 340, dovranno comunque essere sottoposti a procedura di valutazione di impatto ambientale per l’acquisizione del giudizio di compatibilità ambientale”.
Art. 5, comma 10: Dopo il primo periodo aggiungere: “Per gli impianti di rigassificazione già autorizzati, qualora il parere reso in sede di conferenza di servizi dai rappresentanti della Regione, Provincia e Comune, sia difforme dai successivi pareri espressi anche da uno solo dei rispettivi Consigli, il Ministero delle Attività Produttive sospende ogni decisione finale o eventuale provvedimento definitivo emesso e riavvia un nuovo procedimento”.
COMUNICATO STAMPA SEN. STANISCI
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