San Vito dei N.nni, 29/07/2003

L'UPA organizza un incontro sui vini autoctoni

Si è svolto, presso la masseria Preti di Torre Santa Susanna, un incontro-dibattito, organizzato dall’Unione Provinciale Agricoltori (UPA) di Brindisi, sul tema “vini autoctoni, gli ambasciatori della tradizione”. Hanno introdotto il dibattito il vicepresidente della Provincia di Brindisi avv. Maurizio Friolo, l’assessore regionale all’Ambiente dott. Michele Saccomanno e il direttore dell’UPA di Brindisi Adriano Abate.
“E’ importante registrare – dichiara il vice presidente della Provincia Maurizio Friolo che ha delega alle Attività produttive - segnali di sostanziale cambiamento rispetto al passato in questo comparto vitivinicolo che, da sempre, ha rappresentato non solo ricchezza economica per le imprese agricole ma anche un tessuto culturale su cui poggia la storia vera della civiltà contadina pugliese.
Negli anni dell’industrializzazione forzata anche questo settore ha conosciuto cambiamenti che privilegiavano la produzione, quindi la quantità, rispetto alla tipicità dei sapori locali. Ora, fortunatamente c’è una sostanziale inversione di tendenza che favorisce il riconoscimento territoriale proprio attraverso le produzioni locali. Da qui la scelta coraggiosa di imprenditori lungimiranti che hanno creduto nella riscoperta, ad esempio, di vitigni tipici del Brindisino, come nel caso del glorioso negroamaro e dell’impareggiabile primitivo.
Una scelta – ribadisce Friolo - che incontra il gusto dei consumatori e che ci caratterizza sempre più, collocandoci nelle cosiddette nicchie di mercato dove il buon vino riesce a conquistare consensi e a premiare chi ha creduto in loro quindi i nostri produttori che hanno impiantato i vitigni autoctoni affidando ad essi il ruolo di ambasciatori della tradizione”.
“Negli ultimi anni – ha dichiarato il direttore dell’UPA di Brindisi Adriano Abate - si sono cominciate a produrre anche in Puglia bottiglie “importanti”. Bottiglie che oggi giungono sulle tavole di tutto il mondo e che diventano ambasciatori della nostra regione. Un tempo sconosciuta per le sue produzioni vitivinicole, oggi la Puglia ha assunto una sua precisa identità enologica. Soprattutto il Salento si contraddistingue per un mix vincente tra gli ottimi vitigni autoctoni ed un territorio ricco di storia, tradizioni e bellezze naturali. Ormai l’enoturismo non è più solo un riuscito neologismo, ma rappresenta una concreta opportunità per la Puglia in generale e per il “sistema Salento” in particolare”.
All’incontro sono intervenuti nel dibattito l’enologo Giovanni Sordi che ha parlato del perché bisogna investire in vitigni autoctoni pugliesi, dell’enologo Giuseppe Caragnulo che è intervenuto sull’evoluzione del gusto dei vini pugliesi, dei consulente dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari Vito Simeone e Paolo Fiume che si sono soffermati sul controllo fitosanitario dei vigneti per l’ottenimento della qualità e sulle prospettive future dell’enoturismo, dell’imprenditore vitivinicolo Alessandro Candido il quale ha tracciato il ruolo del vino nelle tradizioni salentine e del vice presidente nazionale “Vinarius” Gianni Anelli che ha trattato il tema “vino e giovani: chi sono e cosa cercano i nuovi consumatori”.

COMIUNICATO STAMPA DELL'AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI

Dalla redazione giornalistica di Puglia TV - Brindisi