Fasano, 02/05/2005
Valle d'Itria: i Verdi contro la "strada dei colli"
E’ allarme in Valle d’Itria!
Un territorio mortificato e sacrificato come quello fin troppo snaturato
della Valle d’Itria e che i vari condoni, hanno giustificato, doveva portare
le amministrazioni locali ad un maggiore controllo.
Ancora oggi come per
magia si vedono comparire dal nulla pilastri e solai, macerie scaricate qua
e la, strade non autorizzate, e con la stessa facilità muretti a secco
distrutti, mulattiere asfaltate, ulivi secolari che scompaiono (per poi
ricomparire in altri luoghi magari al nord).
Una Valle d’Itria dove, attraverso sportelli unici e accordi di programma è
possibile persino costruire enormi capannoni tra trulli, lamie e ulivi
secolari, rischiando l’urbanizzazione di ciò che oggi tutti riconoscono come
bene da tutelare.
Abusi ovunque, pochi controlli. Amministratori che auspicano nuove
costruzioni a forma di trullo e che predicano un “allucinato” sviluppo del
nostro territorio.
Come se a Matera si chiedesse di costruire a forma di sassi, a Roma a forma
di Colosseo piuttosto che a forma di cupola di San Pietro o a Parigi a forma
di Tour Eiffel, ecc.
E’ indubbio che non vi è una vera e sana cultura del territorio e lo
sviluppo lo si intende solo come una nuova occasione per gli affari a spese
dei cittadini, del paesaggio, della cultura, della storia e della salute.
Cosa si può pretendere se dal cilindro degli stessi governanti si estraggono
ricette per il “Mezzogiorno” che vanno dalla vendita delle spiagge a quella
dei monumenti e in cambio campi da golf e casinò, una "bengodi vizio del
vip".
Non escludiamo che qualcuno domani, per incentivare il turismo, proponga la
costruzione di un aeroporto al centro della Valle d’Itria!
Quale tipo di turismo si rincorre se si snaturano i luoghi. Per quale motivo
si dovrebbe essere attratti da questi posti se seppelliamo col cemento e
l’asfalto gli ultimi spazi incontaminati?
Bisognerebbe, invece, promuovere il recupero oltre che con la
sensibilizzazione, anche attraverso l’individuazione di percorsi che possano
intercettare finanziamenti per adeguare al paesaggio obbrobri e vecchi
abusi, ridando così slancio anche al settore edile. Evitando di cercare
nuovi spazi per logiche vetuste.
La nostra unica e vera ricchezza per il turismo, attraverso l’istituzione di
parchi, di percorsi naturalistici, storici, culturali e paesaggistici, è il
territorio.
Negli ultimi periodi con insistenza dai sindaci dei comuni di Cisternino e
Ostuni con il sostegno di chi, come il Presidente della Provincia, ha fatto
dell’ambiente il proprio “cavallo di battaglia” arrivano per il territorio e
per la propria storia altre preoccupazioni dopo inceneritori, carbone e
rigassificatore: l’ultimazione della strada dei colli.
E cioè la completa distruzione di una delle aree protette e incontaminate
delle colline del nord brindisino che si affacciano sull’adriatico.
Il pretesto è qualche curva sulla provinciale che collega i due comuni, che
se è vero che hanno causato numerosi incidenti, non è con una strada senza
curve e per giunta ad alta velocità, che si risolve il problema.
Questo sottoporrebbe quei luoghi ad una nuova speculazione edilizia, che
seppellirebbe definitivamente aree protette, insediamenti rupestri,
specchie, boschi, antiche mulattiere, ecc.
E’ un nuovo ed ennesimo allarme ambientale! E’ il primo vero allarme per il
turismo!!
I Verdi si opporranno e parteciperanno con movimenti e comitati, che si
vanno costituendo, in difesa di quei piccoli paradisi della natura e daranno
vita a mobilitazioni ed iniziative per evitare lo scempio attraverso nuove
proposte, poichè quei quattro chilometri distruggono irrimediabilmente
l’ultimo lembo di terra pulito.
I Verdi, lanciando l’allarme, si vedono impegnati a promuovere non un
semplice nuovo modello di sviluppo, non uno così tanto sbandierato “sviluppo
sostenibile” in tutte le salse, ma una nuova civilizzazione che porti ad una
più sana coscienza del proprio territorio.
COMUNICATO STAMPA FEDERAZIONE PROVINCIALE VERDI BRINDISI
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