Brindisi, 16/05/2005

Errico e Mennitti: incontro al vertice

Si sono incontrati stamattina i due massimi rappresentanti delle nostre istituzioni per cercare un punto d’accordo sulla vicenda energetica.
Una necessità che è venuta fuori dopo che al Presidente della Provincia, le forze della sua coalizione, hanno chiesto di terminare il lavoro iniziato e quindi di rientrare nel tavolo di trattativa per le convenzioni energetiche.
Errico però ha chiesto (ed ottenuto) che nella trattativa in questione sia inserita una clausola che tuteli la collettività per il caso in cui si costruisca il rigassificatore.
Questa condizione - che di fatto modificherebbe anche il concetto più volte espresso da Mennitti, dall’Associazione degli Industriali e dai sindacati, è l’argomento di discussione di oggi.
Nulla di definitivo perchè, ovviamente, bisognerà vedere come risponderanno le società elettriche interessate. E' fin troppo chiaro, però, che su questa ipotesi si scontrano due diverse strategie politiche: quella del presidente Errico e quella del sindaco Mennitti.
Entrambi hanno la stessa idea di fondo ma le strade da seguire sono fin troppo diverse: Errico, dopo il varo del decreto che ha fatto nascere la figura del commissario ad acta esclusivamente per il caso Brindisi -come ripetiamo da tempo solo noi di Puglia tv- è convinto che la strada per la costruzione del rigassificatore è oramai in discesa.
Mennitti, al contrario, ritiene che non sia deciso nulla e che l’Amministrazione Comunale da lui presieduta potrà bloccare la costruzione del rigassificatore ricorrendo alle carte bollate.
Da questa diversa visione della questione Brindisi LNG nasce la posizione differente dei due personaggi. E proprio per tali motivi Errico aveva forzato la mano ritirando la sua delegazione e per questo stamattina si è recato presso il Comune per spingere Mennitti a seguirlo su questa strada.
Al di la delle due diverse strategie resta un fatto fin troppo chiaro: Edipower dovrà sbrigarsela da sola con la magistratura per ottenere il dissequestro del carbonile, ovvero dovrà trovare altre strade per poter riprendere a produrre. Resta in piedi, comunque, la questione del consumo carbone che è passato da duemilioni e mezzo di tonnellate a ben otto e quindi con un incremento incredibile.
Le due aziende ai diversi tavoli non hanno mai parlato di diminuzione di quantità di carbone ma di interventi tecnici rivolti a ridurne l’impatto ambientale. Il dubbio però c’era e rimane: non sarebbe stato il caso di partire proprio dalla diminuzione della quantità di carbone? Riprodurre, anche in atti scritti, questo enorme aumento di uso del carbone, non è di per se’ già una sconfitta?
Su questa vicenda si registra anche una presa di posizione molto dura di Gianfreda di Rifondazione Comunista che ieri, durante la trasmissione Stradomenica, ha precisato che il suo partito non è assolutamente d’accordo con questo aumento del carbone tanto da far capire che ne farà un cavallo di battaglia all’interno della coalizione di centro sinistra, che oggi regge non solo la provincia ma anche la regione.
Ed allora è fin troppo chiaro che la posizione di Errico non è poi così isolata come qualcuno vorrebbe far credere visto che tutte le forze del centro sinistra hanno chiesto l’intervento della regione sul problema rigassificatore.
E così un’altra volta le due strade, quella del carbone e quella del gas, si ricongiungono.

Testo di M. Scotto
dal tg di Puglia tv del 16-05-05