Brindisi, 22/05/2005
SILP: per il Governo la sicurezza non è una priorità
Si è constatato da alcuni articoli di stampa che un'altro sindacato di Polizia, che da sempre ha plaudito alle azioni dell'attuale esecutivo di Governo, si è finalmente accorto di quanto carenti siano le strutture, di quanto poche siano le risorse oltre che della scarsità numerica degli operatori di polizia in questa provincia (ovviamente il dato è confrontabile con tutte le provincie italiane).
Non vorrei farlo, perchè il fatto desta piacevole interesse, tanto più che il SILP di Brindisi non è più solo nella battaglia per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori di polizia e per la legalità, ma sono costretto ad approfondire la riflessione ed a considerare questo come "la fin dei balli sul titanic", è noto a tutti... quanjdo la nave affonda i topi scappano.
Le politiche messe in campo dal Governo sul versante della sicurezza sono state finora poche, inadeguate d inefficaci e non rispondono certamente alle esigenze della società civile.
Il SILP per la CGIL, con lungimiranza lo ha denunciato tre anni addietro, a cui sono seguite forti prese di posizione, manifestazioni e volantinaggi sotto tutte le Prefetture, via via che il disegno si andava concretizzando.
Questo Governo dopo silenzi ed ambiguità, ha palesato chiaramente che non considera la sicurezza una priorità del paese ed il lavoro delle forze dell'ordine un settore di particolare interesse.
A cominciare da un contratto che ha creato false aspettative, con falsi annunci di aumenti mensili pari a 5/600 €; ma si sa, le bugie hanno le gambe corte, ed è stata un'amara sorpresa per acuni, per altri era invece scontato, ritrovare in busta paga circa 20 € in più al mese; cifra di tutto rispetto, se non fosse che è esattamente l'aumento del costo di un solo pieno di carburante dell'automobile che è usata per raggiungere il posto di lavoro; e attenzione, stiamo considerando una sola delle centinaia di voci che incidono negativamente sul bilancio famigliare, ed hanno fatto ridurre drasticamente il potere d'acquisto delle famiglie italiane.
Non una parola è stata spesa sulla necessità di avviare un ripianamento degli organici della Polizia di Stato, sotto di 5000 unità nel settore tecnico.
Non è stato dato alcun segno di interesse verso l'innovazione tecnologica e la formazione del personale.
Non garantisce la copertura finanziaria il mantenimento in servizio degli Agenti Ausiliari (ha assicurato il finanziamento del 60° corso Ag. Aus. fino a dicembre). Sarebbe la prima volta che personale ormai formato viene mandato a casa. Queste scelte "scellerate", se attuate, porteranno ad una riduzione dell'organico da 3500 a 6000 unità della Polizia di Stato.
Non prevede il recupero di quel taglio del 20% dei fondi alle forze dell'ordine, attuato con il tristemente famoso decreto taglia spese, che sta determinando un serio danno al sistema operativo.
E' inutile nasconderlo, questo ha significato una sensibile riduzione di strumenti, di mzzi e di uomini (e donne) a disposizione della magistratura per le indagini, ovvero destinati al controllo del territorio ed all'abbattimento dei reati, anche dei c.d. minori, quelli che maggiormanete fanno aumentare nel cittadino la sensazione di insicureza, e ancora, silenzio assoluto sul riordino delle carriere, politica degli alloggi e previdenza integrativa.
Ma se appare strano, apprendere che anche chi, fino ad ora, ha sostenuto il Governo in queste scelte, ed è passato in modo apprezabile, per cosi dire all'opposizione anche se con grave e colpevole ritardo, è oltremodo sconcertante il tentativo di giustificare queste carenze, addotto da parte di un autorevole rappresentante del Governo, nel giorno della celebrazione del 153° Anniversario della Polizia con un travaso di responsabilità, nei vertici periferici delle forze di polizia, addebitando a questi una cattiva razionalizzazione del personale.
Il segretario generale provinciale
Marcello Capodieci
COMUNICATO STAMPA SINDACATO ITALIANO LAVORATORI DI POLIZIA - SEGRETERIA PROVINCIALE DI BRINDISI
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