Brindisi, 28/05/2005
Rigassificatore a Brindisi: quale futuro?
Quanto le dichiarazioni di Giovanardi possano avere come conseguenza la non realizzazione del terminale di rigassificazione?
Sono noti da tempo i problemi tra British gas ed Enel, con quest’ultima che da mesi ormai sarebbe con un piede dentro e uno fuori dalla società Brindisi Lng.
Enel infatti è proprietaria a Brindisi di una centrale elettrica ed è chiaro che non ha interesse alcuno ad avere contro il territorio che la ospita per la costruzione del rigassificatore. Posizione questa, posta dal presidente Errico come conditio sine qua non per la firma della convenzione per la sua centrale.
L’ipotesi potrebbe essere dunque che Enel vorrebbe recedere dal suo impegno nella Brindisi Lng e questo avrebbe potuto determinare la presa di posizione del governo registrata nella giornata di ieri.
Si tratta in ogni caso di letture che non possono ovviamente trovare riscontro, in quanto solo i governatori del paese conoscono le ragioni della loro recente posizione.
La cosa certa, in ogni caso è che non bisogna ancora cantare vittoria, ma al contrario bisogna tenere alta la guardia.
A questo punto infatti c’è da attendersi la reazione degli inglesi della British Gas e dello stesso Tony Blair.
La storia della nascita delle centrali elettriche in città nei lontani anni ’80 deve fare da insegnamento: anche allora provvedimenti del governo sembravano voler scongiurare la nascita del polo energetico brindisino, se non che dall’altra parte le centrali erano già fisicamente sul territorio.
E allora, un’altra lettura delle posizioni del governo potrebbe essere quella di ammorbidire il territorio, fargli abbassare la guardia, per poi continuare nell’iter già intrapreso per portarlo a compimento.
Insomma ci vorrà ancora tempo prima di conoscere le reali intenzioni dei governatori nazionali e nel frattempo l’attenzione da parte del territorio, deve continuare ad essere molto alta.
Testo di: Elda Donnicola
dal tg di Puglia Tv del 28/05/2005
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