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Brindisi, Ambientalisti: i cittadini non paghino gli errori di Edipower



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Brindisi, 05/06/2005

Ambientalisti: i cittadini non paghino gli errori di Edipower

A che punto stanno gli adeguamenti ritenuti dall’autorità giudiziaria necessari per la revoca del provvedimento di sequestro al quale l’Edipower collega la sospensione dell’attività produttiva ed il conseguente progetto di mettere in cassa integrazione i lavoratori addetti alla Centrale Brindisi Nord?
E’ una domanda alla quale si devono dare puntuali risposte perché si tratta di problemi che riguardano il diritto alla salute dei cittadini, il diritto al lavoro dei dipendenti della Centrale e l’interesse di una comunità che ha subito torti e condizionamenti di ogni genere ed oggi chiede senso di responsabilità e rispetto della legalità.
La Centrale di Brindisi Nord è ferma perché sono stati riscontrati comportamenti che a giudizio degli inquirenti costituiscono grave nocumento alla salute dei cittadini e dei lavoratori.
Ne consegue che per mettere in moto il ciclo prodottivo è indispensabile rimuovere quei comportamenti in modo da determinare condizioni che consentano ai giudici di rivedere le decisioni adottate.
Ed allora è di tutta evidenza che la firma o meno delle convenzioni non può essere in alcun modo chiamata in causa per giustificare eventuali provvedimenti di sospensione dei lavoratori: operare artificiosamente un collegamento fra l’esito delle trattative per le convenzioni fra le amministrazioni locali e le società elettriche sarebbe un’operazione rivolta a distorcere la verità e a determinare indebite pressioni.
Non si possono far pagare ai lavoratori, con la cassa integrazione e l’ipotesi di licenziamento, né alla cittadinanza, con l’aggravamento delle tensioni sociali e la violazione di diritti fondamentali, errori, comportamenti sbagliati e dannosi che devono essere prontamente corretti.
Facciamo perciò appello all’opinione pubblica, ai movimenti e a tutte le espressioni della società civile perché esercitino il massimo di vigilanza democratica in questo delicato momento nel quale la nostra comunità, respingendo vecchie logiche ed inaccettabili ricatti, può operare una svolta storica in direzione di uno sviluppo economico capace di tutelare e promuovere il diritto al lavoro e gli altri diritti essenziali.

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ItaliaNostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-Terra Nostra, Cobas, Fondazione “Dr. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, LAV, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente, salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la tutela dell’ambiente e della salute del cittadino, Comitato spontaneo cittadino “Mo’ Basta!”


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