Brindisi, 07/06/2005
La vittoria di Mennitti è una sconfitta dei partiti?
L’esito del consiglio comunale di ieri ha messo in evidenza un innegabile dato politico.
Al di là delle vicenda rigassificatore, quanto accaduto ieri costituisce una vera e propria vittoria politica del capo dell’esecutivo al comune di Brindisi, il quale ha detto ieri in consiglio comunale che continuerà a governare fino a quando avrà 21 voti, senza peraltro specificare se gli stessi 21 voti citati, dovranno essere di centrodestra o di centrosinistra.
Il sindaco Domenico Mennitti, insomma è riuscito, attraverso il rigassificatore a diventare il solo e unico riferimento anche politico, oltre che istituzionale, per i singoli consiglieri che, superando le indicazioni propriamente di partito, hanno sostenuto comunque il sindaco.
E non vi è altra lettura della situazione visto che pur essendo note le posizioni sul rigassificatore all’interno di Fi e An, prima degli altri rispettivamente di Curto e Vitali, ma anche lo stesso Marcello Rollo, che è pure l’attuale responsabile politico di Fi, ieri in consiglio comunale i consiglieri espressione di questi stessi partiti hanno invece sostenuto la posizione del sindaco.
Vittima di tutto questo è proprio la politica, che ha subito inevitabilmente un appiattimento totale, con particolare riferimento al centro destra e nei partiti maggiormente rappresentativi quali Fi e An.
E c’è un altro aspetto da mettere in evidenza e cioè il passaggio quando Mennitti in consiglio comunale ha detto di aver parlato per la questione rigassificatore con Silvio Berlusconi, e che lo stesso gli avrebbe detto che sarebbe disposto a rivedere la procedura, consigliandogli comunque di fare quello che riteneva opportuno. Questa versione della posizione del capo del governo italiano, lascia perplessi e per dirla tutta non combacerebbe con quanto fatto vedere finora.
D’altra parte non si può spiegare come mai il governo nazionale prima rende nota una posizione tanto intransigente sull’argomento per poi ventilare l’ipotesi di un possibile dietro front, quando si è in presenza di rapporti internazionali. Forse vi è stata qualche incomprensione che nei prossimi giorni dovrà essere chiarita. Rimane la difficoltà e l’imbarazzo politico dei più alti esponenti della politica locale, che pur facendo parte del centrodestra si trovano a dover tollerare un sindaco che esercita una attività in contrasto con il proprio governo nazionale.
Esiste un limite sottilissimo tra la rivendicazione all’autodeterminazione delle autonomie locali e l’essere espressione di una coalizione che per coerenza politica imporrebbe di operare in sinergia con quest’ultima.
Ma vi è di più: si rischia di isolare ancora di più il nostro territorio, già lontano mille miglia dalle attenzioni di chi oggi governa l’Italia e lo farà almeno per un altro anno.
Elda Donnicola
Dal Tg di Puglia Tv del 07.06.2005
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