Roma, 16/06/2005
Il Vitigno Primitivo è anche brindisino!!!
Nella Commissione Affari Costituzionali della Camera è stato soppresso, a seguito della presentazione di un emendamento da parte dei Parlamentari dell’Ulivo, l’articolo 2-septies del Decreto Legge recante disposizioni urgenti per lo sviluppo e la coesione territoriale, nonché per la tutela del diritto d’autore.
Ad introdurre l’articolo in Senato era stata la presentazione di un emendamento del senatore Curto, col quale si inseriva, inopinatamente, anche il vitigno primitivo tra quelli la cui indicazione, nel nome di un prodotto vinicolo, viene limitata riservandone la menzione solo ai vini denominati Manduria e Gioia del Colle.
Questo significa riservare l’utilizzo del nome Primitivo esclusivamente alla designazione e presentazione dei vini a denominazione di “ origine controllata” Manduria e Gioia del Colle.
Il provvedimento di cui trattasi non ha nulla a che vedere coi prodotti enologici, per cui è oltremodo strano introdurvi una norma che impedisce l’utilizzo del nome Primitivo per una lunga lista di vini ammessa con appositi disciplinari in ben 18 province tra cui il Salento, alcune zone del tarantino, della Valle D’Itria e della Murgia. Le conseguenze di questa norma sarebbero gravi, con una ricaduta sul piano economico ed un danno incalcolabile su un territorio quale quello brindisino che, soprattutto nella fascia centro sud, è ricco di produzione di vino Primitivo.
Non meno gravi sarebbero le conseguenze sul mercato, sulle Aziende Agricole e sugli operatori del settore.
Va precisato che la denominazione di un vino ed il riconoscimento di un vitigno dipendono da precise procedure Ministeriali e da dettagliati disciplinari e non possono certo avvenire con emendamenti limitati solo ad alcune zone di produzione. Anche per queste ragioni è grave che il Governo abbia espresso, al Senato, parere favorevole all’emendamento, smentendo una procedura ed un coinvolgimento degli operatori e dei soggetti istituzionalmente interessati, che deve avvenire nella più completa trasparenza.
Non si possono buttar via dall’oggi al domani prodotti entrati nell’uso, pena una ricaduta devastante su molti soggetti.
Saremo vigili sia alla Camera sia al Senato per evitare ulteriori colpi di mano e chiederemo a tutti un’attenzione particolare fino a quando il provvedimento non sarà varato, cioè il 26 giugno, affinché ciò che non è passato dalla porta non passi dalla finestra.
COMUNICATO STAMPA
Sen. Stanisci, Sen. Gaglione e On. Carbonella
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