Roma, 22/06/2005
L'On. Carbonella interviene in aula sulla legge su "coesione e sviluppo sociale
L'On. de La Margherita, Giovanni Carbonella, eletto nel collegio di Brindisi-S.Pietro-Torchiarolo, è intervenuto, ieri, nella discussione camerale sulla conversione in legge del decreto-legge 26 aprile 2005, n. 63, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo e la coesione territoriale, nonché per la tutela del diritto d'autore.
Carbonella ha critica l'articolo 1 di tale decreto (poi convertito in legge) in quanto "con un solo articolo, ci si limita esclusivamente ad individuare un coordinamento delle politiche per il Sud da affidare o alla Presidenza del Consiglio o a qualche ministro delegato"; un'idea che il parlamentare brindisino definisce "bizzarra" e "sconfortante".
Carbonella in aula ha parlato di "conferma di una ottusa e bieca disattenzione riguardo ai problemi che interessano il Sud ".
Secondo Carbonella negli anni scorsi è stato cancellato in "maniera sapiente ed orgogliosa" "lo stereotipo del Sud come zona che deve essere assistita, quasi i meridionali siano quei «piagnoni» che non aspettano altro che stendere la mano per ricevere qualche prebenda"; il Mezzogiorno ha mostrato, negli anni passati, di essere capace di camminare con le proprie gambe e di esprimere una propria progettualità,
disponendo di risorse umane ed intellettuali in grado di costruire il futuro con proprie idee ed intenzioni.
Tuttavia, si è trattato di una breve stagione legata ai Governi di centrosinistra; allora, abbiamo potuto verificare come strumenti validi, sapientemente gestiti, davano, in questa parte d'Italia, risultati eccezionali. Si è registrata in quella fase una inversione di tendenza dal punto di vista occupazionale; ma si trattò di un incremento dell'occupazione stabile che, diversa da quella odierna, precaria e frammentata, era legata a progetti e ad investimenti validi nel Sud, nonché ad un protagonismo sociale che accompagnava le idee e la voglia di riscatto manifestate dalle popolazioni meridionali."
"Invece, questo Governo in quattro anni ha riportato indietro l'orologio della storia, ha cancellato il Mezzogiorno e, al di là delle «chiacchiere» e delle «frivolezze» contenute nelle varie leggi finanziarie, oggi ci troviamo un Sud non immobile ma che arretra. Un Sud che piange le proprie capacità bloccate".
"Con quattro leggi finanziarie e ora con questo provvedimento" - ha concluso l'esponentre di centrosinistra- il Governo ha "confermato vostra bieca ottusità nel non capire che il Sud, anziché una palla di piombo per lo sviluppo del paese, deve essere considerato come una grande risorsa. "
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