Bari, 28/06/2005
Movimentata seduta del Consiglio Regionale
Movimentata seduta del Consiglio Regionale odierno, durante il dibattito sul programma di governo presentato dalle forze che sostengono il Presidente Vendola.
Motivo del contendere i tempi contingentati per gli interventi in consiglio regionale. Raffaele Fitto, in disaccordo con il presidente del consiglio Pietro Pepe, ha abbandonato l'aula seguito dai consiglieri di minoranza ed ha convocato una conferenza stampa delle forze di centrodestra.
Tutto ha avuto inizio allo scadere dei 15 minuti a disposizione di Raffaele Fitto. All'invito del presidente Pepe a concludere l'intervento, la reazione immediata di Fitto che invece reclamava più tempo in quanto capo dell'opposizione (figura però non contemplata dall'ordinamento regionale). Pepe rispondeva che le regole, concordate e condivise in conferenza dei capigruppo, erano uguali per tutti e quindi anche per lui. A questo punto Fitto ha smesso di parlare ed è uscito dall'aula.
Durante la conferenza stampa Fitto ha asserito: “Non poteva esserci peggior inizio per questa legislatura. Il presidente del Consiglio regionale Piero Pepe ha dimostrato nei miei confronti una fiscalità più che eccessiva mentre ha permesso ai colleghi che mi hanno preceduto di sforare oltre i quindici minuti assegnati. Il mio intervento è stato interrotto allo scadere del tempo previsto dal regolamento. Ho chiesto al presidente Pepe di parlare solo qualche minuto in più, quattro al massimo, oltre quelli stabiliti, per il fatto di essere stato anche il candidato presidente della compagine di opposizione. Invece ho ottenuto un secco diniego da parte del presidente Pepe ed un atteggiamento di insensibilità istituzionale che lascio ai giornalisti testimoni dell’episodio giudicare - ha proseguito Fitto – siamo distanti anni luce dal considerare l’aula del Consiglio regionale quella palestra di democrazia che dovrebbe esaltare il confronto e la dialettica”.
A sostegno di Fitto si è schierato il capogruppo di Alleanza Nazionale, Michele Saccomanno, che ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Quel che è accaduto questa mattina in Consiglio Regionale, con l’intervento del candidato Presidente della minoranza, espressione della metà del Popolo pugliese, troncato in ossequio ad una concezione burocratica ed arrogante dei lavori del Consiglio rappresenta un significativo quanto pericoloso ed inquietante esordio di un tragitto politico-istituzionale nel quale non sembra esserci alcun rispetto, nemmeno formale, nei confronti di chi deve svolgere il ruolo democraticamente fondamentale dell’opposizione.
In queste condizioni la nostra ferma volontà di continuare a servire la Puglia al di là ed al di sopra delle differenze di parte rischia di essere vanificata, mente annunciamo che non potremo non denunciare e contrastare con ogni mezzo una concezione della democrazia palesemente dimezzata, ben diversa da quella che i nostri avversari predicavano e pretendevano quando il ruolo di minoranza toccava a loro”.
Dall'altra parte ha replicato il Presidente del Consiglio Regionale Pepe secondo il quale "la conferenza dei capigruppo riunitasi ieri 27 giugno ha assunto all’unanimità queste decisioni riguardanti la modalità di svolgimento della seduta del Consiglio regionale di oggi: un intervento per gruppo, per un tempo massimo di 15 minuti. Inoltre tutti i partiti hanno convenuto sull’ordine dello svolgimento degli interventi, a partire dai gruppi composti dal minori numero dei consiglieri. E così, questa mattina, si è proceduto nel dibattito in aula, senza eccezione alcuna.
Nell’incontro di ieri nessuno ha avanzato la questione di un particolare status da conferire al candidato-presidente dell’opposizione. Se fosse stata posta, la riunione dei capigruppo avrebbe discusso e deciso al riguardo. Così non è avvenuto e nemmeno i partiti dell’opposizione hanno avanzato questa proposta".
Le polemiche, più o meno ricercate - ha continuto Pepe-, le lascio ad altri. Il rispetto rigoroso dei tempi, con qualche fisiologico prolungamento, è stato consentito a tutti. Compreso all’on. Raffaele Fitto che, nell’ordine degli iscritti a parlare, ha preso la parola in qualità di esponente del gruppo misto. Se si è cercato l’incidente per far scoppiare un caso politico, con l’assunzione di atteggiamenti “aventiniani”, questa è materia di polemica politica che non attiene alle linearità della correttezza istituzionale che è la linea guida di questa presidenza del Consiglio.
Questa presidenza del Consiglio regionale- ha concluso Pepe- non intende scendere in polemica. Il nostro interesse specifico è quello di garantire il funzionamento delle istituzioni nelle quali ogni consigliere ha e deve avere gli stessi diritti e doveri di ogni altro.
Sull'accaduto è tornato in aula il presidente del gruppo della Margherita, il brindisino Cappellini: “Quello che è accaduto in aula qualche minuto fa la dice lunga sull’aria che tira – ha detto Vincenzo Cappellini. Ho la vaga impressione che il centrodestra non abbia ancora capito chi ha perso e chi ha vinto. È difficile forse per loro metabolizzare la sconfitta”.
Vendola, in avvio della replica che ha concluso il consiglio regionale, ha espresso piena solidarietà al presidente del Consiglio, Pepe, per le “parole bollenti contro il suo ruolo e la sua persona, da parte di chi ha avuto l’impudenza di evocare il rispetto istituzionale”. “Quest’Aula per mezzo vuota è emblematica – secondo il presidente della Regione - del livello di rispetto istituzionale evocato e non onorato”.
Così, per Vendola, “viene svuotato il confronto, dirottato non sugli atti puntuali ma sulle visioni, che vengono considerate un mero aspetto retorico. Avrei auspicato un confronto sulle prospettive strategiche della Puglia, trasformato in un teatro da chi è disabituato al dibattito politico, proprio in questa sede in cui si discute del nuovo modo di organizzare il governo della Puglia, che deve puntare sulla condivisione delle responsabilità”.
Vendola si è detto contrario ad “eccessi di livore, che insistono su toni da campagna elettorale e non conferiscono legittimità alla discussione in Aula”
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