Brindisi, 28/06/2005
Consiglio deserto: un altro colpo a vuoto della maggioranza
Non vogliamo appesantire con le nostre considerazioni una situazione che, di per sè, è già molto difficile a gestire.
Ma è innegabile che da quando questa amministrazione è nata che stenta a decollare. Le insofferenze di tutti, le difficoltà di rapporti tra i partiti, al loro interno e con il primo cittadino, sono fin troppo evidenti e le registriamo oramai praticamente dal giorno dopo l’insediamento ufficiale dell’esecutivo Mennitti.
Una testata giornalistica che si rispetti deve dire la verità, anche se a qualcuno arreca fastidio. E noi di Puglia tv cerchiamo di farlo, senza alcun interesse, se non quello di vedere Brindisi che vada avanti per la sua strada, magari con una marcia in più rispetto ad altre città pugliesi. Purtroppo da un anno, e cioè da quando si è insediata la giunta Mennitti, non si registra nulla di diverso da continui litigi, assenze dai consigli, delibere contestate anche dai componenti dello stesso esecutivo.
Proviamo a fare un po’ di storia di questa giovane amministrazione, ma molto vecchia per sistemi e risultati. Dopo alcuni mesi dall’insediamento della giunta ci fu un provvedimento storico nel maggior partito della coalizione e cioè Forza Italia: il capo gruppo del partito, l’avv. Gualtiero Gualtieri, annunciò che il gruppo consiliare aveva deciso di espellere tre componenti, perchè non si attenevano alle disposizioni. Si trattava di Colella, Bruno e Faldetta. Questo provvedimento, unico nella storia di un partito a Brindisi anche perchè poi non seguito dalla conseguente espulsione dal partito, ha segnato un modo diverso di concepire il rapporto tra partiti e consiglieri nel partito azzurro a Brindisi. E così Bruno e Colella si costituirono in un gruppo autonomo, mentre Faldetta è rimasto sempre fra coloro che son sospesi.
A questo avvenimento ne è seguito un altro, che ha segnato ancora una volta una modifica nella storia dell’attuale maggioranza e cioè la divisione tra Udc e Cdu-biancofiore, che ha visto unirsi assieme Dagnello, che era stato eletto nelle liste di Insieme per la città di De Maria e Pennetta, ex udc. A questo gruppo, in un primo momento, aderirono Pisanelli, ex udc, poi rientrato, e Giannace, ex Forza italia, che però in una mezza giornata fu recuperato da Rollo e fatto rientrare nel suo partito d’origine. Al gruppo del Cdu si aggregarono, in un certo momento, anche Colella e Bruno, ma di recente Colella ha fatto un passo indietro facendo sapere di non voler far parte più del Cdu e Bruno, invece è rimasto fra coloro che son sospesi.
Ultime in ordine cronologico, ma non meno importanti per il loro significato politico, la dichiarazione di indipendenza della Carella e le dimissioni dalle cariche di De Michele e Rizziello.
Ma le questioni ci sono anche in An, dove Masi è stato di fatto messo in naftalina dal primo cittadino, che gli contesta "il peccato originale" di essere stato nella giunta Antonino e per questo non lo vuole in nessuna attività amministrativa. Perchè abbiamo fatto questo breve ricordo storico?
Per far capire che ci sono tali e tante le difficoltà, nella quali si dibatte questa maggioranza che nessuno si deve meravigliare se continua ad andare avanti a tre cilindri. Il suo motore non ha tutti i suoi pezzi a posto ed si ferma, perchè una volta non funziona il carburatore, poi la candela, ed ancora lo spinterogeno e così via. Non vogliamo essere cattivi fino in fondo, ma ci corre l’obbligo anche di ricordare che, oltre ai pezzi del motore, è anche la guida, che non riesce a integrarsi bene con la macchina che si vorrebbe utilizzare.
E non ci riferiamo solo al sindaco, il cui carattere era noto e soprattutto la sua esperienza politica precedente. Ciò che invece non funziona ogni giorno è il rapporto che dovrebbe esistere tra il primo cittadino ed i dirigenti dei partiti, che lo sostengono. Ne volete un esempio? Il rapporto tra Mennitti e Curto, che è arrivato quasi alle offese personali per la questione rigassificatore. Ed ancora la fin troppo chiara posizione di netto contrasto tra Mennitti e Vitali, unico componente del governo a livello locale ed uomo del suo stesso partito, sempre per la vicenda rigassificatore. Ed in ultimo lo strappo, fin troppo chiaro, con Rollo, che si è dannato l’anima per creare un accordo sulle nomine negli enti di secondo grado, che ancora non vede la luce, perchè il sindaco non da’ seguito agli impegni presi dal compagno di partito.
Ma su tutte le questioni, ciò che ha sbilanciato i rapporti all’interno dei partiti è la questione rigassificatore che, com’è noto, vede molti uomini che contano del centro destra a favore dell’impianto.
Mennitti, invece, li ha spiazzati tutti con la sua convergenza alle idee di Errico. Per questo la situazione al comune non può avere storia lunga, al di là che Mennitti potrà trovare il modo di andare avanti comunque, con la speranza che alla fine la voglia di mantenere il posto e lo stipendio da parte di più di qualcuno, lo possa lasciare sulla poltrona di primo cittadino per un tempo ragionevole.
E così il consiglio è stato riconvocato per il prossimo 30 perchè in quella data scadono due delibere, il consuntivo ed i piani di zona.
Ma onestamente, si può parlare di programmi di un certo valore, come il progetto della città d’acqua, di fare una battaglia seria contro la costruzione del rigassificatore, se non si riesce a mettere assieme i 21 voti famosi per approvare semplici delibere come quelle in discussione?
Adesso ci sarà il solito intervento di qualcuno che parlerà di assenze giustificate, che tutto è in ordine e che non è successo nulla.
Ed intanto nelle altre città pugliesi si lavora mentre da noi sfogliamo la margherita, aspettando non si capisce cosa.
Mario Scotto
dal tg di Puglia tv del 28.06.05
www.pugliatv.com
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