La Compagnia Carabinieri di Brindisi ha predisposto negli ultimi giorni una serie di servizi di controllo nel capoluogo allo scopo di monitorare il fenomeno dell’abbandono illegale di rifiuti pericolosi e contrastare con maggiore incisività i reati che deturpano l’ambiente e sono causa di potenziali danni alla salute degli abitanti delle zone circostanti alle aree inquinate. Numerose sono state le denunce telefoniche fatte ai Carabinieri dai cittadini tramite il numero di emergenza 112 che segnalavano il proliferare di tale fenomeno in alcune zone periferiche della città.
L’operazione di contrasto ai reati in materia di tutela ambientale conclusasi nella mattinata odierna ha consentito ai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di individuare e sottoporre a sequestro penale ben 8 aree dell’estensione complessiva di 5.000 metri quadri adibite a vere e proprie discariche abusive a cielo aperto di rifiuti speciali e talvolta tossici. Gran parte delle discariche localizzate e sequestrate si trovano nella zona industriale mentre altre sono sorte ai margini dei rioni Casale e Paradiso.
Al loro interno i militari hanno rinvenuto ogni tipo di rifiuto, dalle immancabili carcasse di vecchi elettrodomestici ai pneumatici usati, non mancano le onduline in ETERNIT contenenti le micidiali fibre d’AMIANTO un tempo utilizzate per la copertura di capannoni industriali ed ora illegali, ma anche fusti di olio esausto, vernici e scarti industriali.
Nel corso dell’operazione i militari della Stazione di Brindisi-Casale hanno anche sorpreso e denunciato all’Autorità Giudiziaria due brindisini che dal loro camioncino stavano scaricando in un terreno ubicato a ridosso dell’aeroporto civile materiale di risulta e scarti di lavori edili.
I Carabinieri hanno avviato indagini al fine di identificare i proprietari dei terreni inquinati che saranno deferiti alla Magistratura per la violazione del Decreto “RONCHI” e della normativa relativa allo smaltimento dell’AMIANTO.
COMUNICATO STAMPA REGIONE CARABINIERI PUGLIA
Compagnia di Brindisi