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Bari, Rigassificatore: NO unanime anche da parte del consiglio regionale



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Bari, 05/08/2005

Rigassificatore: NO unanime anche da parte del consiglio regionale

Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità la seguente mozione a firma dei consiglieri Cappellini, Maniglio, Manni, Mita, Montanaro, Romano e Sannicandro,
Ecco il testo della mozione

Premesso che
il Consiglio Comunale e il Consiglio Provinciale di Brindisi sono autonomamente impegnati a perseguire una programmazione economica, territoriale e le linee di sviluppo diverse da quelle del passato che hanno determinato costi alti e non più sostenibili sul piano occupazionale, economico-sociale, ambientale e su quello riguardante la stessa salute dei cittadini;
Premesso altresì che
il Consiglio Comunale e il Consiglio Provinciale, in discontinuità con il passato, si sono pronunciati all'unanimità contro l'impianto di rigassificazione, in quanto oltre ai problemi irrisolti della sicurezza è incompatibile con i progetti di programmazione e di sviluppo autonomamente scelti e perseguiti dagli organi dei due governi locali;
Considerato che
questa scelta mette in discussione l'iter amministrativo e procedurale avviatosi con la Conferenza di servizi convocata dal Ministero delle Attività Produttive e conclusosi con la emanazione del decreto di autorizzazione del 21 gennaio 2003;
Considerato altresì che
la stessa Regione aveva espresso assenso alla localizzazione a Brindisi dell'impianto di rigassificazione della "B.G. Italia S.p.A.";
Valutato
che l'autorizzazione del governo centrale all'impianto di rigassificazione è stata concessa con provvedimento del 21.01 2003, ai sensi dell'art.8 della Legge 24.11.2000, quando però era già operante la riforma del Titolo V della Costituzione - Legge n.3 del 18.10.2001- che aveva attribuito alla legislazione concorrente dello Stato e delle Regioni la materia riguardante "produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia", riforma che comporta, nel merito specifico dell'energia, ampliamento della potestà normativa e poteri amministrativi più incisivi rispetto al precedente quadro costituzionale e al Decreto Legislativo n.112/1998;
Valutato altresì che
di fronte al nuovo quadro costituzionale ''l'intesa" tra Stato e Regione, già disposta dalla precedente normativa, va interpretata nel senso che essa esprime, con tutte le logiche conseguenze, le volontà concorrenti e di pari valore delle due istituzioni, l'una e l'altra indispensabili per la validità di un atto complesso, che implica l'accordo fra i due soggetti, ne discende che anche la Regione è titolare del potere di autotutela;
Osservato che
il Governo centrale non ha tenuto in alcun conto la volontà democraticamente espressa dalle Autonomie Locali in merito al rigassificatore, espropriandole del loro ruolo di programmazione e di indirizzo nelle scelte economiche;
Tenuto conto altresì
che la volontà del Governo centrale, recentemente ribadita, è in netto contrasto non solo con la volontà delle istituzioni locali, ma altresì con il diffuso orientamento espresso dall'opinione pubblica e dal tessuto associativo ad impedire la realizzazione del rigassificatore;
Rilevato che
gli orientamenti e le deliberazioni degli organi di governo locali hanno un grande valore democratico e istituzionale e sono fatti propri da questo Consiglio Regionale in quanto coerenti con le linee programmatiche della Regione;
Alla luce di quanto disposto dal riformato Titolo V della Costituzione
Il Consiglio Regionale della Puglia
impegna il Presidente della Regione
- ad assumere tutte le iniziative finalizzate ad adottare atti formali di annullamento o revoca dei provvedimenti di assenso all'impianto di rigassificazione in precedenza espresso dalla Regione Puglia, ovvero a promuovere ogni genere di intervento mirato alla risoluzione delle intese sottoscritte dalla Regione Puglia con lo Stato;
- a riconsiderare insieme al Comune e alla Provincia di Brindisi, le scelte adottate in materia economica e di risanamento ambientale, in direzione di un nuovo sviluppo diverso da quello conosciuto dalla Provincia di Brindisi in questi ultimi decenni.

A conclusione del dibattito cui sono intervenuti i consiglieri Pietro Mita (Prc) e Michele Saccomanno (AN), firmatari del documento, il presidente della giunta regionale Nichi Vendola ha sottolineato "l'importanza del provvedimento giuridicamente impegnativo e politicamente rilevante.
Brindisi, ha sostenuto il presidente Vendola, è la capitale europea delle patologie ambientali". Vendola ha inoltre sottolineato che sulla questione "c'è stata una grande unità tra popolazione ed istituzioni che ha superato anche le reciproche diffidenze" ed ha ricordato, infine, la sottoscrizione di un protocollo d'intesa su Brindisi Città d'Acqua congiuntamente al sindaco Mennitti ed al presidente della Provincia Errico.

COMUNICATO UFFICIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE


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