Brindisi, 06/08/2005

Carbonella: "inserire il porto nei grandi circuiti internazionali"

Mentre per gli altri porti, soprattutto nel Mezzogiorno, si discute come meglio infrastrutturarli, per approfittare della crescita dei traffici che si registra negli ultimi tempi, nell’area del Mediterrane, da noi si continua a fare piccolo cabottaggio, mortificando in tal modo, le reali potenzialità che il ns. porto potrebbe sprimere.
Anziché concentrarsi, infatti, sulle grandi opportunità rivenienti dalla ns. posizione geografica, che ci consentirebbe di svolgere la funzione di snodo principale di traffici internazionali, inserendoci nel grande movimento commerciale, in particolare con i Paesi del Mediterraneo in continua espansione economica, siamo costretti a denunciare la mancanza di servizi, il mancato funzionamento di condizionatori d’aria, l’assurda polemica sulle misure di sicurezza del porto ecc…
E’anche vero che la prima infrastruttura che dovrebbe funzionare è quella immateriale, mi riferisco all’Autorità portuale, ma sappiamo tutti che risulta inadeguata ed incapace di dare quell’impulso necessario per far decollare il porto di Brindisi.
E tuttavia, se non vogliamo perdere definitivamente l’opportunità di inserire il ns. porto nei grandi circuiti delle nuove rotte dell’interscambio mondiale, è opportuno lanciare da subito l’idea di elaborare un grande progetto strategico e di sviluppo del ns. porto, con l’apporto di tutti i soggetti istituzionali e delle categorie interessate.
Organizzare in autunno, una Grande Conferenza Salentina per discutere del futuro del nostro porto, alla luce anche, delle novità rivenienti dal prossimo completamento della Via Egnatia che collega l’Italia, la Grecia, la Turchia, la Bulgaria ecc. che apre nuovi scenari nei traffici con i balcani, potrebbe essere un momento di grande riflessione e di rilancio della più importante risorsa che abbiamo.

COMUNICATO STAMPA ON. GIOVANNI CARBONELLA