Brindisi, 01/08/2003
Il Segretario DS, Onofrio Cretì, duro contro l'attuazione del Piano di Riordino Ospedaliero
Pubblichiamo integralmente il testo di un intervento del Segretario Provinciale dei Democrfatici di Sinistra, Onofrio Cretì, sullo stato della Sanità Pugliese.
Ritengo che ad un anno esatto dal riordino, approvato con un colpo di mano alla vigilia di Ferragosto 2002, sia maturo il tempo per un bilancio. Quel che è certo è che la Sanità pugliese con i suoi limiti e le sue carenze, continua a far discutere.
Secondo l’Unioncamere, la Puglia ha la Sanità peggiore d’Italia; brilla solo per sporcizia a scortesia (Repubblica 15.7) – (.. è un giudizio troppo forte che non condivido).
Si ha un bel coraggio a parlare di riordino e di Sanità con tempi di attesa che si allungano, attrezzature obsolete che non vengono sostituite, carenza di personale, malati che per essere curati si rivolgono al Giudice (Repubblica 17.7); Pronto soccorso garantito solo sino alle 20 (Asl Torre Canne); pellegrinaggio e morte alla ricerca di un posto in rianimazione (Gazz. Mezz. 16.7).
Con il piano di riordino si soni effettuati solo tagli. In Puglia mancherebbero ben 3.000 infermieri (500 solo al Policlinico).
Il Consigliere Regionale dell’UDC Angelo Cera accusa Fitto per avere chiuso Reparti e Servizi e cacciato via tanti lavoratori(Repubblica 26.7), e considera che in Puglia nella Sanità la corruzione è prassi. Lo stesso chiede che ci sia un dibattito in C.R. per rivedere completamente il piano di riordino.
Scontro duro tra il Coordinatore provinciale di Forza Italia, di Taranto, Brizio, che contesta il PRO e il Direttore della Asl Petroli che lo gestisce (Corr. Mezz. 26.7).
Il Policlinico chiude per ferie! Tagliati 8 reparti e 112 posti letto!
Non si possono fare assunzioni! Un infermiere si fa quattro turni di seguito perché non riceve il cambio!
Oggi si girano decine di ospedali per un ricovero d’urgenza!
L’oncologico di Lecce continua a restare chiuso e Fitto, come Mazzaracchio continua a tacere anche se sollecitato dal sottosegretario Mantovano di A.N. (Repubbl. 26.7).
Chiuse per frode e truffa tutte e quattro le farmacie di Conversano su una indagine dei Nas che ha coinvolto medici premiati con regali, viaggi e cene per loro e loro famiglie (Repubblica 26.7); 10 miliardi di truffa che si possono ripianare chiudendo un paio di ospedali.
Chiuso reparto infettivi di Casamassima e medici messi in ferie forzate!!!! (Repubbl. 22.7).
E Il Cons. Reg.Pezzuto, ignaro di quel che accade, ha il coraggio di aggredire l’On.Faggiano e di sostenere che: “Siamo nella 2^ fase in quella che potremmo definire di potenziamento dei servizi e che a breve i cittadini potranno rendersi conto…..”.
Alcune domande mi sorgono spontanee: 1) quando comincia questo potenziamento ed in che cosa consiste?; 2) quando vedremo la contestualità tra dismissioni e creazione di nuovi servizi?; 3) perché continua ad offendere l’intelligenza e l’autonomia del Sindaco? 4) perché legare il pensiero di Faggiano e quello di tutti i cittadini di Mesagne e dell’intero distretto sanitario al futuro impegno politico dell’On. Faggiano?.
Dopo il grande confronto pubblico tra Fitto e la Puglia, di certo possiamo dire:
-che nel Sud insieme alla Basilicata siamo i soli ad avere rispettato i limiti di spesa sanitaria;
-che a cadenza regolare, vengono fuori inefficienze e corruzione.
-che abbiamo subito un aumento dell’IRPEF regionale dallo 0,9% a 1,5%, dovuto ad un disavanzo causato dalla cattiva gestione della sanità.
-che continuano "i viaggi della speranza" al di la dei confini regionali.
-che sono stati introdotti nuovi ticket, limitate le prestazioni sanitarie gratuite, aumentati i costi dei medicinali, cresciute le prestazioni specialistiche a pagamento.
-che la sanità è gestita ancora in modo politico-clientelare (vedi nomine Direttori ASL, fatte senza alcun criterio).
-che grazie alla mancanza di controlli, è cresciuto il deficit.
-che il servizio reso all’utenza risulta peggiorato.
Non passa la logica del monitoraggio della spesa, della eliminazione di sprechi, della individuazione di servizi da garantire e tempi di attesa in rapporto all’urgenza.
Non si segnalano novità rilevanti sul terreno dei principi più importanti: diritto alla salute, sicurezza, equità, pari dignità.
Una visione miope e preconcetta ha ridotto a banali ragioni di contabilità lo spirito che ha guidato il PRO, e non si vede l’ombra delle promesse strutture moderne rapportate ai parametri europei.
Con il blocco delle nuove assunzioni (sbloccate solo in parte da un paio di giorni), i lavoratori fanno i conti con carichi di lavoro oberanti.
Noi abbiamo sostenuto e ribadiamo che non difendiamo le strutture obsolete ma chiediamo un PRO che abbia l’obiettivo di ottimizzare le risorse umane e materiali in base alle reali esigenze del territorio.
Il PRO imposto non tutela i cittadini, è centralistico, elimina il diritto di scelta, obbliga a peregrinare e non costruisce un sistema solidale, equo che garantisca la salute di tutti a prescindere dalle condizioni.
In Puglia si è costruito un sistema che ritiene la sanità un mercato, la salute una merce e l’unica regola quella della domanda e dell’offerta.
Si selezione così il cittadino in un sistema sanitario senza garanzie, che soddisfa i bisogni attraverso le assicurazioni private, invece di un sistema solidale.
I direttori ASL ragionano in termini di costi– benefici, secondo una logica in cui prevale l’elemento finanziario e considera la salute un costo e non un investimento.
Dice una bugia e cerca un alibi chi sostiene che la spesa sanitaria è cresciuta per merito di chi ha abolito i tickets e determinato minori entrate, senza citare Clientelismo, sprechi e truffe. Da qui la necessità di attivare verifiche, che guardino alla salute del cittadino, che accertino se gli sono stati riconosciuti diritti, come: rispetto, ascolto, risposta, possibilità, entro i limiti consentiti dalla privacy e dalla sua volontà, di dare informazioni alla famiglia, di sporgere lamentele, di presentare esposti, trasparenza sulle liste di attesa.
Fitto parlava di contestualità tra dismissioni e avvio del riordino; ci ha dato solo dismissioni.
I medici ed il personale tutto, respirano confusione, insicurezza, smobilitazione, vivono in un clima di instabilità, tuttavia stanno dando prova di grande abnegazione e professionalità.
Crescono le difficoltà per giustificare l’avvento strisciante del privato. Il PRO ha scompaginato tutte le strutture della regione e sancito la fine dell’ospedale cittadino, una morte annunciata.
Gli attacchi alla Sanità, iniziati con Saccomanno, sono proseguiti con Mazzaracchio, Fitto e Mele.
La protesta, le petizioni, le interrogazioni ed interpellanze parlamentari, non sono servite.
Il PRO ha portato al collasso e smantellato un sistema sanitario con reparti funzionanti costati miliardi, che hanno impiegato anni per raggiungere livelli di eccellenza.
Oggi vi è necessità di razionalizzare, garantire livelli di efficienza, ridurre giorni di degenza e costi di gestione, ottimizzare il ruolo personale.
“Non sarebbe male se Mele, Pezzuto e Fitto visitassero periodicamente le strutture sanitarie e sentissero i cittadini”, eviterebbero di dire e di fare cose poco serie.
Dalla redazione giornalistica di Puglia TV - Brindisi
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