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Brindisi, Fiera del Levante: rigassificatore, Ambientalisti consegneranno una lettera a Berlusconi



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Brindisi, 02/09/2005

Fiera del Levante: rigassificatore, Ambientalisti consegneranno una lettera a Berlusconi

Una delegazione delle associazioni firmatarie del documento allegato si recherà a Bari il 10 settembre, in occasione dell'inaugurazione della Fiera del Levante.
Lo scopo è quello di far pervenire al Presidente del Consiglio il documento stesso, in cui - oltre a rappresentare la situazione economica-energetica di Brindisi - lo si invita a porre in essere ogni strumento atto a revocare l'autorizzazione alla costruzione dell'impianto di rigassificazione del GNL.
Dalla lettura del documento si evince come le scelte in materia di sviluppo di un territorio non possono prescindere dalla volontà delle Istituzioni locali, che correttamente interpretano e sostengono le esigenze della popolazione la quale - in base a tali volontà - ha espresso il suo voto nelle recenti elezioni amministrative. Di seguito il testo della lettera:

All’Onorevole Presidente del Consiglio
Roma

Brindisi ha avuto per decenni un modello di economia prevalentemente centrato su insediamenti del polo chimico e di quello energetico.
Esso, dopo aver dato in un primo tempo risposte di emergenza alla pressante domanda di occupazione, ha rivelato in seguito la sua assoluta estraneità agli interessi delle popolazioni, l’estrema gravosità dei costi richiesti e la sua incapacità di produrre vero sviluppo e stabile occupazione.
Si sono moltiplicati gli attacchi ai danni della salubrità ambientale e della salute dei cittadini come dimostrano anche i processi in corso per le morti e le malattie provocate dalla esposizione dei lavoratori al cloruro di vinile e all’amianto. Per anni i poteri forti hanno fatto ciò che hanno voluto di un territorio ufficialmente poi dichiarato “area ad alto rischio ambientale”.
Il sistema produttivo è stato perennemente attraversato da una crisi strutturale segnata da ridimensionamenti e chiusure aziendali, da un costante ricorso al collocamento dei lavoratori in cassa integrazione e da sempre più vasti e frequenti licenziamenti individuali e collettivi.
Il fallimento della politica economica locale si è infine presentato in tutta la sua enorme gravità nel 2003 quando la crisi produttiva ed occupazionale, da una parte, ed il degrado ambientale, dall’altra, sono apparsi in qualche modo collegati a collusioni delittuose fra ambienti deviati della politica e settori degenerati del mondo degli affari. In questo contesto è diventata domanda di popolo la richiesta di un nuovo modello di sviluppo economico.
Tale richiesta nasceva dalle associazioni e dai movimenti che da tempo denunciavano la gravità della situazione e si opponevano con tutte le loro forze al progetto di realizzazione nel porto di Brindisi di un rigassificatore del GNL non solo per la sua indubbia pericolosità ma anche perché un simile impianto avrebbe definitivamente vanificato ogni possibilità di cambiamento perpetuando i fallimentari assetti dell’economia locale.
La domanda di un nuovo modello di sviluppo, che rendesse ecocompatibili gli insediamenti industriali esistenti e valorizzasse le vocazioni e le potenzialità territoriali, col conseguente “NO” al rigassificatore veniva espressa da associazioni laiche e cattoliche, dai molti movimenti, da importanti e qualificati settori sindacali e da rilevanti espressioni imprenditoriali e professionali con pubbliche prese di posizioni, appelli sottoscritti da migliaia di cittadini e manifestazioni di massa che hanno visto il protagonismo di cittadini appartenenti a tutti gli schieramenti politici.
Questa forte domanda di popolo è stata fatta propria, durante la campagna elettorale amministrativa del 2004, da tutte le forze politiche che su questo preciso orientamento hanno ricevuto dall’elettorato un chiaro mandato. Una scelta che è stata poi tradotta in formali delibere da parte dei consigli Provinciale e Comunale di Brindisi (l’uno a maggioranza di centro sinistra e l’altro di centro destra), delibere approvate all’unanimità dai componenti di tali consessi.
Vi sono quindi indiscutibili manifestazioni di una volontà popolare correttamente interpretata dagli Enti locali nell’esercizio di quei poteri di “autonomia” amministrativa e politica ad essi riconosciuti, anche nei confronti dell’esecutivo, dalla carta costituzionale e dalla legislazione ordinaria. Ne consegue che se venisse confermata la decisione di costruire in Brindisi il rigassificatore, si determinerebbe una situazione che vedrebbe private le amministrazioni locali del potere di progettare e costruire il futuro sociale ed economico della città e della provincia.
Una situazione che limiterebbe l’”autonomia” degli Enti locali fino ad annullarla in una materia di primaria importanza , quella appunto riguardante la fisionomia e l’economia della città e del territorio.
Per di più l’esigenza imprescindibile di tener conto della volontà delle popolazioni e delle Istituzioni locali è stata poi significativamente riconosciuta dal Consiglio regionale che nella seduta del 16/02/2005 ha affermato che “tale scelta mette in discussione l’iter amministrativo e procedurale avviatosi con la conferenza dei servizi convocata dal Ministro delle Attività Produttive e conclusasi con la emanazione del decreto autorizzativo del 21 gennaio 2003”. In maniera definitiva – infine - questa presa di posizione è stata confermata unanimemente dal nuovo Consiglio regionale, insediatosi dopo le ultime elezioni amministrative, che ha fatto proprie le istanze degli Enti territoriali.
Pertanto, per i motivi dinnanzi indicati, le sottoscritte associazioni Le chiedono formalmente, signor Presidente, la revoca del decreto con il quale è stata autorizzata il 21 gennaio 2003 la realizzazione del rigassificatore sul territorio di Brindisi.

___________

Una delegazione delle sottoscritte associazioni sarà presente il giorno 10 settembre presso la Fiera del Levante per consegnare al presidente del consiglio Berlusconi la richiesta di revoca dell’autorizzazione alla costruzione del rigassificatore a Brindisi. La delegazione deve essere accompagnata da un nutrito gruppo di cittadini.
E’ previsto l’utilizzo di un pullman, che partirà alle ore 7 dalla CGIL (viale Togliatti, davanti al Tribunale), al costo politico di € 5,00.
Chi è disponibile a partecipare può comunicarlo ai seguenti numeri: 380.7159309 oppure 368.582406.

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dr. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Franco Rubino”, Cobas, LAV, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Ordine degli Architetti, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato spontaneo cittadino “Mo’ Basta!”

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