Brindisi, 10/09/2005
La "Salus" in prima fila nella procreazione medicalmente assistita
La microchirurgia al servizio dei problemi dell’infertilità di coppia. Nelle scorse ore, presso la Casa di Cura «Salus» di Brindisi, su tre pazienti di sesso maschile, è stata praticata un’innovativa tecnica microchirurgica, tesa al prelievo diretto dai testicoli degli spermatozoi che, congelati e previa preparazione della partner, saranno nella stessa immessi dando vita ad un processo di procreazione medicalmente assistita.
È stata l’équipe del prof. Andrea Ortensi, docente di microchirurgia ricostruttiva dell’Università «La Sapienza» di Roma e coordinatore della Società Europa di ricerca in microchirurgia, ad eseguire gli interventi in stretta collaborazione con l’équipe che, guidata dall’Andrologo prof. Lamberto Coppola, si occupa nella Casa di Cura «Salus» dell’infertilità di coppia e la Procreazione Medicalmente Assistita.
«I casi di cosiddetta “azoospermia” possono essere dovuti a fattori ostruttivi, che possono essere rimossi con tecniche microchirurgiche e quindi ricostruendo le vie seminali – spiega il prof. Ortensi -; in altri casi, però, nei soggetti di sesso maschile i cui testicoli producono spermatozooi, ma non c’è la possibilità di prelevarli all’esterno per altre patologie è il prelievo endotesticolare microchirurgico a venire in aiuto. E a Brindisi, dunque, gli spermatozoi sono stati prelevati in tre pazienti e congelati per poter procedere, quando la futura mamma sarà stata adeguatamente preparata per il prelievo dell’ovulo ed al reimpianto dopo fecondazione».
Questo risultato è stato reso possibile perché nella stessa struttura si sono create le tre condizioni ottimali ed indispensabili alla realizzazione della procedura: «quella di avere le apparecchiature adatte al prelievo degli spermatozoi, quella di poter congelare immediatamente gli spermatozoi a –196°C. per mantenerli perfettamente integri e vitali e quello di avere già all’opera il gruppo ginecologico, che eseguirà la fecondazione artificiale omologa», spiega il dott. Costanzo D. Mardighian, presidente del Consiglio di amministrazione della Casa di Cura «Salus».
Ed in effetti, l’innovativo strumento utilizzato dal Prof. Ortensi è un «Varioscope M5 – Life Optics», che – per intendersi - «assomiglia tanto ad un casco per la navigazione virtuale, che indossato dal chirurgo, è in grado di ingrandire da tre e nove volte il campo operatorio, capace di metterlo continuamente a fuoco in modo automatico. Utilizzando la tecnologia laser – aggiunge il prof. Ortensi – si ottiene la massima precisione e, quel che più conta, vi è collegata una telecamera che registra mentre si opera. Questo accorgimento, com’è intuibile, è utilizzato per le fasi successive all’intervento stesso».
La tecnologia del «Varioscope M5» è utilizzata nel mondo da meno di un anno; in Italia ci sono 4 o 5 esemplari di questo strumento e – ciò che interessa maggiormente – il gruppo di microchirurgia ricostruttiva dell’Università di Roma non lo utilizza solo negli ambiti della microchirurgia andrologica e dell’infertilità di coppia, ma anche in altri settori, soprattutto quelli legati alla microchirgia della mano e dei nervi periferici. A questo si aggiunge l’equipe del Prof. Lamberto Coppola e del Dott. Caroli Casavola, responsabile del servizio di Ostetricia e Ginecologia della Salus, che dopo il prelievo dei gameti maschili procedono all’esecuzione della Fecondazione Medicalmente Assistita. Il Prof. Ortensi ci riferisce che questa sinergia d’azione ci consente, primi in Italia, di eseguire in un unico centro tutta la procedura.
Almeno qualche volta non siamo gli ultimi ma i primi!
COMUNICATO STAMPA CASA DI CURA SALUS - BRINDISI
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