Brindisi, 21/09/2005
Avio Spa: Stanisci, Specchia e Carbonella scrivono a Letta
Alla cortese attenzione
Dott. Gianni Letta
Sottosegretario di Stato
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Egregio Dottor Letta,
ci rivolgiamo ufficialmente a Lei per rinnovarLe ulteriormente la richiesta di incontro presso la presidenza del Consiglio sulla vicenda AVIO spa dello stabilimento di Brindisi.
Nelle scorse settimane dopo le numerose sollecitazioni che da qualche anno sistematicamente rivolgiamo al Governo perché metta in atto iniziative che portino i lavoratori e lo tabilimento di Brindisi fuori dalla precarietà e dalle incertezze, abbiamo sollecitato, ancora una volta, un incontro, a Lei, visto che la situazione si è resa ancora più grave di fronte alla prospettiva di dodici mesi di cassa integrazione straordinaria per 600 dipendenti dello stabilimento.
In qualità di parlamentari siamo stati convocati il 12 settembre u.s. dal sindaco di Brindisi e dal Presidente della Provincia ed in quella occasione , in una con i sindacati, è stata avanzata la richiesta di un incontro urgente con il Governo ed in particolare con la presenza dei Ministri interessati ( Difesa, Attività Produttive e Tesoro) per la soluzione dei problemi legati al mantenimento dei livelli occupazionali ed al futuro degli assetti societari.
Questa stessa richiesta è stata reiterata lunedì 19setttembre nel corso dell’incontro che si è tenuto con i lavoratori dell’AVIO. Ora, ci risulta incomprensibile la ragione per cui l’incontro, che era stato richiesto a tutto il Governo, si dovrebbe tenere solo presso il Ministero delle Attività Produttive il 28 settembre, senza per altro sapere se avverrebbe con la struttura tecnica o con la parte politica.
Dall’incontro, sono esclusi gli Enti Locali ed i Parlamentari che lo avevano chiesto.
Con questo vogliamo sottolineare non tanto la scorrettezza istituzionale, quanto piuttosto la necessità, vista la gravità della situazione ed il numero dei lavoratori coinvolti, di una sede autorevole per rispondere in modo adeguato ad una emergenza che si profila come crisi sia congiunturale sia strutturale. Per tale ragione emerge la necessità della presenza delle istituzioni locali perché sono esse a vivere in trincea in un territorio già attraversato da una crisi economica ed occupazionale senza precedenti.
Immaginiamo, infatti, quale rischio si correrebbe nel territorio e quanto grave sarebbe lo scontro sociale se la richiesta di cassa integrazione ed il conseguente ridimensionamento dello stabilimento dovesse verificarsi.
Sarebbe difficile per tutti affrontare un simile evento.
I lavoratori , già esasperati e delusi dall’inerzia di questi anni, di fronte al rischio di smobilitazione non sarebbero sicuramente inerti. Inoltre, la ventilata ipotesi della vendita delle quote azionarie della Carlyle nell’ottobre 2006 dovrebbe vedere il Governo interessato ad un rientro delle quote, tramite Finmeccanica.
Pertanto,l’incontro richiesto al Governo ha lo scopo di discutere di tutti gli aspetti inerenti la situazione di un’azienda che , in un settore in crescita, quale quello areonautico, propone la cassa integrazione.
Né può essere solo l’acquisizione delle commesse delle fregate FREEM a risolvere il problema del mantenimento dei livelli occupazionali di Brindisi, per cui pur plaudendo all’accordo, riteniamo che questo rappresenterebbe solo una parentesi nella vertenza.
Non si spiega, inoltre, come l’AVIO, avendo presentato un progetto alla Regione Puglia per il rilancio dell'attività potrebbe coniugare questa richiesta con quella di cassa integrazione.
I fatti sono talmente complessi ed importanti e riguardano il destino di centinaia di lavoratori, che non è sufficiente discuterne con la parte tecnica di un Ministero, ma occorre l’autorevolezza della politica e l’espressione della volontà della stessa di dare risposte risolutive a tutti i soggetti coinvolti nella vicenda. Riteniamo questa vertenza diversa da tutte le altre anche perché c’è il coinvolgimento dell’azienda di Stato, cioè di Finmeccanica. Per tutte queste ragioni, si richiede, quindi, l’incontro presso la Presidenza del Consiglio, facendo affidamento sulla Sua sensibilità. In attesa di una sua cordiale risposta le porgiamo distinti saluti.
Sen. Rosa Stanisci
Sen. Pino Specchia
On. Giovanni Carbonella
Roma, 21 settembre 2005
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