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Brindisi, Uil e Uilcem sul rinnovo delle convenzioni Enel e sulla crisi Polo Chimico



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Brindisi, 26/09/2005

Uil e Uilcem sul rinnovo delle convenzioni Enel e sulla crisi Polo Chimico

La segreteria della Uilcem in un incontro con la Uil provinciale ha analizzato nella riunione del 24 settembre lo stato di crisi che sta coinvolgendo il comparto chimico e lo stato di avanzamento circa il rinnovo delle convenzioni con il comparto elettrico.
Il settore chimico vive una crisi per la mancanza di una politica industriale nel nostro Paese. Tale problematica nel nostro territorio impone una progettualità che sia in grado di superare le difficoltà per rafforzare la chimica nella nostra realtà. La presenza dell’osservatorio sulla chimica, condono in passato dall’ente Provincia, ha garantito una rappresentanza del territorio in quello nazionale, ne1 quale si sono discussi progetti mirati al potenziamento della chimica a Brindisi.
Oggi questo non è più possibile perché è venuta a mancare una politica di sostegno da parte dell’attuale amministrazione provinciale la quale non solo determina l’allontanamento di investimenti da parte di imprenditori disponibili, ma impone una politica repressiva atta a distruggere ciò che si è consolidato nel tempo.
Nel comparto elettrico la situazione esistente, nell’ambito della produzione di energia elettrica, non è più sostenibile.
A Brindisi si continua a produrre enormi quantità di energia elettrica senza che ci siano le dovute ricadute economiche, sia sotto l’aspetto occupazionale sia sotto l’aspetto dello sviluppo delle piccole e medie imprese legate agli appalti nello centrali di produzione.
Tutto questo avviene perché non esiste più alcuna regolamentazione di tutela del territorio dovuta ai ritardi per la firma delle convenzioni con gli EE.LL.
La disdetta delle convenzioni del 2002 e del 2003, il mancato rispetto delle convezioni del 1996 il nuovo assetto delle grandi società di produzione e l’uso smisurato del lavoro in appalto hanno prodotto nel nostro territorio una grave crisi occupazionale, contrapposta, stranamente, ad una grande quantità di energia prodotta.
In sintesi possiamo ben dire che all’enorme sviluppo economico delle grandi società presenti a Brindisi, dovuto a record di produzione inimmaginabili, è corrisposto un impoverimento del tessuto economico legato alla riduzione del personale diretto, assunzioni di personale laureato e diplomato reperito fuori dal nostro territorio, alle assegnazioni di gare d’appalto a prezzi stracciati, e per meglio dire diversi ed inferiori a quanto le stesse società assegnano in altri siti nazionali, per cui non si è realizzato l’aumento del personale in appalto, ,ma si gestiscono continue crisi economiche che le imprese subiscono lavorando sottocosto.
La UIL ritiene, quindi, improrogabile la firma delle nuove convenzioni con le tre società di produzione di energia esistenti sul territorio, cioè L’Enel, l’Edipower e I’Enipower, affinché si ponga fine a questo sistema iniquo ed inconcepibile che permette l’arricchimento degli uni e l’impoverimento degli altri.
A tal proposito, così come avvenne nel 1 996 in materia di tutela occupazionale e tutela ambientale, è fondamentale la presenza delle forze sociali nella preparazione e nella stipula delle suddette convenzioni, così come è fondamentale che questa volta ci si appresti ad avere nuovi e più incisivi sistemi di controllo nella gestione di questi patti affinché non si verifichi mai più quanto successo nel recente passato, le cui gravi conseguenze stiamo ancora pagando con la crisi economica dei nostro territorio

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
UIL PROVINCIALE PROV.LE BRINDISI
UILCEM PROVINCIALE BRINDISI


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