Bari, 26/09/2005
Mineo (ds): la Puglia rischia di diventare una discarica
Il vicepresidente del Consiglio, Luciano Mineo, ha inviato una nota al presidente Vendola e all’assessore all’ambiente, Michele Losappio sull’emergenza rifiuti speciali in Puglia.
Questo il testo:
Carissimi Presidente e Assessore,
il problema dello smaltimento in Puglia di rifiuti speciali non pericolosi, provenienti da altre regioni, sta diventando una vera e propria emergenza. Il rischio che la nostra regione corre è quello di diventare una enorme discarica.
La materia, com’è noto, è controversa e complessa. Tuttavia, occorre individuare il modo – sia attraverso gli strumenti di programmazione che attraverso un’apposita normativa – di sventare questo rischio.
La situazione più grave, negli ultimi anni, si è manifestata a Taranto. Nel territorio ionico si concentra, infatti, l’attività di smaltimento di rifiuti provenienti dalla Campania, dalla Toscana, dalla Lombardia. Ma lo scenario non è diverso in altre province della nostra regione.
Come uscire da questa situazione? La soluzione ci viene proposta dai diversi comitati che si sono organizzati in questi anni contro una modalità di smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi assolutamente priva di ogni elemento di programmazione e di tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Questa soluzione si basa sulla lettura del regolamento CEE n. 259/93 del Consiglio del 1° febbraio 1993, della direttiva 75/442/CEE del 15 luglio 1975, come modificata dalla direttiva 91/156/CEE del 18 marzo 1991, del decreto legislativo n. 22 (il cosiddetto decreto “Ronchi”). Le normative in questione ci dicono che disciplinare l’ingresso di rifiuti speciali extraregionali è non solo possibile ma addirittura doveroso.
Le fonti normative si basano sul presupposto che la “libera circolazione dei rifiuti speciali” non può esserci non solo per ragioni perequative che impongono di far sopportare il peso ambientale dello smaltimento in discarica a quei territori che producono gli stessi rifiuti speciali, ma anche al fine di evitare la pericolosa movimentazione dei rifiuti che può causare danni seri all’ambiente e alla salute. In tal senso si è anche pronunciata la Corte di Giustizia dell’Unione Europea (sentenza del 28 giugno 1994, causa C – 187/93).
I rifiuti speciali non pericolosi, in sostanza, devono essere smaltiti in luoghi prossimi a quelli di produzione. In questo senso occorre varare una disciplina regionale che regolamenti l’ingresso dei rifiuti speciali extraregionali, consentendolo solo a determinate condizioni.
In tutta Italia sono state censite 147 discariche per rifiuti speciali non pericolosi. Non si comprende per quale ragione le discariche per rifiuti speciali site nel territorio pugliese (Grottaglie, Fragagnano, Taranto, Risceglie, Brindisi, Canosa di Puglia, Foggia) debbano necessariamente “ospitare” rifiuti provenienti da altre regioni italiane o addirittura dall’estero.
Insisto, la questione è controversa e complessa ma quello che è certo è che una soluzione deve essere ricercata e definita, partendo dalla ragionevolezza e dalle normative comunitarie che ci indicano la strada possibile.
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