Brindisi, 02/10/2005
Sbarchi clandestini: quattro arresti
Movimentata operazione quella della Squadra Mobile di ieri sul litorale a sud di Cerano (Br).
Poco prima delle 15,00, infatti, a seguito della segnalazione della motovedetta della Squadra Nautica della Polizia di Stato, il cui radar aveva dato segnali indicativi sulla presenza di un natante che, a forte velocità, si dirigeva sulla costa brindisina, veniva predisposto un immediato piano di intervento, coordinato da personale della Sezione Criminalità Extracomunitaria della Mobile che, come da protocollo, prevedeva l’azione congiunta di equipaggi della Squadra Volante, dell’Ufficio Immigrazione e del IX Reparto Volo di Bari.
Nel giro di pochi minuti l’intera area a sud della centrale elettrica di Cerano (Br) veniva presidiata dalla Polizia di Stato; sul posto, a coordinare le operazioni, il dirigente della Mobile ed il suo vice.
Proprio dinanzi al tratto di costa prospiciente il locale lido, i poliziotti notavano un gommone lungo circa 10 metri, dotato di motori fuoribordo di potenza complessiva per 500 cavalli/vapore, che, carico di una dozzina di persone, planava in direzione della riva.
All’ALT POLIZIA, intimato dai poliziotti a mare ed a terra i conducenti del natante, invertendo repentinamente marcia, gettavano in acqua il resto delle persone a bordo, tra cui due donne.
Tempestivamente, i poliziotti, resisi conto della difficoltà di taluni dei clandestini di raggiungere la riva, anche grazie alle indicazioni degli elicotteristi in volo sull’area interessata, si prodigavano a nuoto al fine di scongiurare l’ennesima tragedia del mare, mentre altri colleghi si cimentavano in un lungo inseguimento a piedi degli extracomunitari, quelli più resistenti, che tentavano di scappare sulla battigia e di raggiungere la zona boschiva.
Nel frattempo gli scafisti, puntualmente immortalati da una sofisticata attrezzatura della Scientifica della Polizia di Stato, in dotazione agli uomini della Squadra Nautica, si dileguavano a velocità altissima.
L’improvviso peggiorare delle condizioni atmosferiche (sulla zona si abbatteva un vero e proprio nubifragio) non impediva alla Polizia di Stato, pur nella fangosità del terreno, di bloccare tutti i clandestini e condurli in Questura.
Al termine delle escussioni di tutti i “naufraghi”, durata tutta la notte, il dirigente l’Ufficio Immigrazione provvedeva all’esame della posizione amministrativa degli stessi: per 4 di loro, tra cui una donna, di concerto con il sost. di turno, dr. Milto DE NOZZA, si decideva per l’arresto, stante l’applicazione della nuova normativa in materia di immigrazione ed antiterrorismo. Gli arrestati identificati per BREGU Platon, cl. 72, YMERI Bledar, cl. 76, BRAKA Valmir, cl.73 e KACI Esmeralda, cl.79, venivano tradotti presso le Carceri di Brindisi e Lecce. Tra i naufraghi venivano individuati tre minori che, d’intesa con il P.M. presso il Tribunale per i Minorenni, venivano affidati ad una casa-famiglia.
I restanti cittadini extracomunitari erano accompagnati al centro di permanenza temporanea di restino (BR) in attesa di essere espulsi.
La prima attività investigativa condotta presso gli uffici della Squadra Mobile faceva emergere come il carico di clandestini fosse partito dalle coste dell’Albania, probabilmente nei pressi del porto di Durazzo, nella tarda mattinata, date le buone condizioni marine, dopo un’attesa che era durata qualche giorno. Quasi tutti i soggetti hanno dichiarato di aver pagato ingenti somme di denaro per il trasporto, ammontante mediamente fra 2.000 e 3.000 Euro.
Brindisi, 01/10/2005
COMUNICATO STAMPA QUESTURA DI BRINDISI
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