Sandonaci, 03/10/2005
Lavoravano senza il permesso di soggiorno. Denunciato titolare.
Anche la provincia di Brindisi, come le più ricche ed opulenti province del nord, non è immune dal fenomeno del lavoro nero prestato da extracomunitari senza permesso di soggiorno.
E’ quanto emerge da una importante operazione disposta dal questore Ieva e condotta nei comuni di Brindisi, Francavilla Fontana, Cellino San Marco e Sandonaci dal personale della Digos di Brindisi coadiuvato dal personale del locale Ufficio Immigrazione.
Nelle prime ore di ieri, infatti, si sono verificate le posizioni di alcuni cittadini extracomunitari presenti in provincia anche allo scopo di individuare eventuali presenze di appartenenti ad organizzazioni di integralisti islamici che costituiscono una minaccia terroristica per l’Italia.
Mentre i cittadini sottoposti a verifica negli altri Comuni sono risultati in regola con la norme relative al soggiorno, nel Comune di Sandonaci si è accertata l’esistenza di una situazione contraria alle norme.
All’interno di un capannone di proprietà di una nota azienda metalmeccanica sono stati individuati ed identificati sette lavoratori extracomunitari, tre dei quali erano sprovvisti del permesso di soggiorno. I tre, un serbo (Amel Korac 21 anni) e due marocchini (Brahim El Yakouti e Abes Berraq, 28 anni) non solo prestavano attività lavorativa da circa 5 mesi senza alcun tipo di autorizzazione ma addirittura alloggiavano in locali, in precarie condizioni igenico-sanitarie, messi a disposizione dall’azienda.
Per loro, al termine degli accertamenti, si sono aperte le porte del C.P.T.A. di “Restinco” per gli ulteriori adempimenti amministrativi. Il titolare dell’azienda, invece, è stato deferito all’autorità giudiziaria per l’ingiusto profitto tratto dalla condizione di illegalità dello straniero favorendo la permanenza di questi nel territorio dello stato (art. 12 c.5 T.U. 286/98) e per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno (art. 22 c.12 T.U. 286/98).
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