Francavilla Fontana, 04/10/2005
La scomparsa di Antonio Somma, il ricordo dell'Ass. Cirasino
Si sono svolti questa mattina i funerali di Antonio Somma, politico del PCI di Francavilla Fontana n provincia di Brindisi. Tantissime le persone che hanno assistito alle esequie, tanti amici, compagni, istituzioni che in una atmosfera di sconforto hanno dato l’ultimo saluto ad Antonio.
Questo il ricordo nelle parole dell’Assessore Lorenzo Cirasino:
Per ANTONIO SOMMA
La Città di Francavilla, la Provincia di Brindisi, la Regione Puglia piangono oggi la scomparsa di una delle figure più rappresentative della storia civile, sociale e culturale, oltre che istituzionale , degli ultimi 60 anni di questa nostra terra.
E’ toccato a me, delegato dal Presidente della Provincia Michele Errico - lontano da Brindisi per impegni istituzionali - , il compito di porgere ufficialmente alla famiglia, alla moglie , al figlio e alle figlie , e ai familiari tutti, le condoglianze più sincere e sentite; ma ho avuto anche da parte del Comune e della Regione e dei rispettivi rappresentanti ( Sindaco e Presidenti ), il compito di esternare il dolore e di rendere omaggio ed onore ad un uomo che , con la propria vita e le proprie opere, ha dimostrato di saper servire la propria terra e i propri concittadini, sempre dovunque e innanzitutto.
Lo faccio a nome del Sindaco Vincenzo Della Corte e a nome del Consigliere regionale Vincenzo Montanaro, delegato dal Presidente della Giunta Regionale Niki Vendola e dal Presidente del Consiglio Regionale Pierino Pepe.
La presenza delle Istituzioni, qui ed oggi, è un fatto dovuto, avendo Antonio Somma ricoperto per oltre 40 anni il ruolo di Consigliere Comunale di Francavilla, per oltre 10 quello di consigliere provinciale a Brindisi e per altri 15 anni quello di consigliere regionale a Bari, arrivando a ricoprire in quest’ultimo consesso il prestigioso incarico di Vice presidente del Consiglio Regionale .
Ma la nostra presenza vuole essere pure il modo per testimoniare l’ apprezzamento verso chi ha scelto di servire l’interesse generale della propria gente anche attraverso le istituzioni, contribuendo a farne crescere il prestigio e ad aumentarne il rispetto, dimostrando con le parole e i fatti il valore della democrazia, della libertà e del rispetto degli altri.
Per uno come lui che – da partigiano - ha continuato fino alla fine a portare sulla propria pelle i segni della lotta combattuta per la democrazia e la libertà, e per la rinascita delle istituzioni democratiche e libere, era del tutto naturale coniugare l’impegno sociale con quello istituzionale.
E’ sufficiente rileggere qualche pagina degli atti riguardanti la sua presenza nei vari consessi per capire come il suo impegno quotidiano a favore delle classi lavoratrici ( o subalterne come si diceva allora ) non fosse qualcosa di limitato all’attività sindacale, di cui pure fu un grande protagonista, ma un impegno totale che voleva incidere sulle scelte di governo ai vari livelli comunale, provinciale e regionale.
E proprio per rendere omaggio alla tua attività di direzione del movimento sindacale provinciale, della Federbraccianti prima e della Camera generale del Lavoro poi, devi sapere, caro Antonio, che sono qui presenti tutti i dirigenti , con in testa il segretario generale della CGIL, che attraverso me ti salutano e ti ringraziano per l’esempio di dedizione e di sacrificio che tu hai dato a favore della causa dei lavoratori.
E l’intento, nell’un caso o nell’altro, cioè nell’attività politico-sindacale e in quella istituzionale , era unico: lottare contro la sopraffazione e le ingiustizie, per affermare l’uguaglianza dei diritti per tutti:
affermare , in particolare, il diritto di tutti ad avere il lavoro e le tutele sociali, assicurare il diritto allo studio per i figli dei più indigenti, costruire un modello di stato sociale in cui l’aspirazione ad una società più giusta non fosse solo una petizione di principio, ma un modo concreto con cui le istituzioni dimostravano e dimostrano la loro vicinanza ai ceti più deboli e bisognosi, recuperandoli alla democrazia e alla fiducia nelle istituzioni.
Insomma Antonio è stato un uomo giusto, profondamente democratico, esperto di umanità e perciò conoscitore dei bisogni concreti della povera gente , paladino dei diritti civili e sociali.
Dicevo prima che Antonio , pur non essendo nato qui, è stato sicuramente uno dei più genuini rappresentanti di questa nostra terra, figlio davvero esemplare della nostra cultura e della nostra civiltà
E anche la sua attività di lavoro con cui s’inserì nel contesto sociale ed economico qui a Francavilla , quello di “ scalaro “ , cioè di chi costruiva scale di ogni tipo per i lavori di campagna, non fa che confermare l’attitudine di chi aveva visto nelle campagne il luogo privilegiato della battaglia per il riscatto sociale e civile del Sud per una Italia moderna e che avrebbe fatto dei braccianti, e dei contadini più in generale, non un popolo di sfruttati ma produttori di ricchezza.
Ad Antonio dunque siamo tutti debitori di qualcosa:
in campo sindacale : il riconoscimento del primato del lavoro e del rispetto profondo per chi lavora, per chi un lavoro lo cerca e per chi purtroppo un lavoro ce l’ha e lo perde;
in campo politico: la necessità , e la capacità, di governare i processi
di formazione delle volontà politiche nel confronto aperto con tutti improntato ad un grande rispetto, senza mai dimenticare che sì è dirigenti non per se stessi ;
in campo istituzionale: il rispetto massimo delle istituzioni che devono essere sempre salvaguardate rispetto alle tentazioni o agli interessi di parte
in campo civile: la voglia di essere cittadini attivi che conoscono e praticano i propri diritti, ma anche i propri doveri;
in campo sociale: la consapevolezza che l’armonica crescita di una comunità non può prescindere dal rispetto e dalla tutela dei diritti di tutti, a partire da quelli dei più deboli.
Di questi insegnamenti, frutto della tua formazione socialista e del successivo fecondo incontro con i principi e la pratica della vita cristiana,
noi continueremo a fare tesoro, caro Antonio: sicchè tu – e con te la tua famiglia - potrai essere orgoglioso di come hai speso gli anni della tua vita,
e noi altrettanto sicuri che il tuo esempio ci aiuterà a svolgere sempre meglio il ruolo cui ciascuno di noi è chiamato, da quello di amministratore a quello di dirigente politico o sindacale, ma anche di semplici cittadini impegnati nel sociale.
Perciò grazie di tutto e arrivederci caro Antonio.
Francavilla, 3 ottobre 2005
Lorenzo CIRASINO
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