Brindisi, 08/10/2005
Scenari di sviluppo del territorio di Brindisi, di G. Patti Cavaliere
Ho ascoltato la relazione del Dott. Massimo Ferrarese tenuta al Rotary Club di Brindisi il 4 ottobre 2005.
I suoi contenuti hanno evidenziato lo stato attuale della situazione di crisi nella quale si dibatte la nostra comunità ed hanno prospettato gli scenari per affrontare lo sviluppo economico del territorio.
Nella mia qualità di Brindisino DOP, anche se brevemente, mi sono inserito nel dibattito che è seguito per fare alcune precisazioni riguardanti il porto ed inerenti al traffico passeggeri, container, crocieristico e quant’altro riguarda la sua polifunzionalità.
Ho focalizzato alcuni punti quali: il rifiuto della città ai passeggeri in transito, la mancanza di un Terminal Crociere, e ciò in quanto l’Autorità Portuale pur avendo usurpato alla città la gloriosa “Stazione Marittima”, non ha provveduto tempestivamente a realizzarlo.
Mi sono soffermato poi sulla mancanza oltre che delle navi da crociera e di quelle portacontainer ricordando a me stesso e comunicando all’uditorio che, circa dodici anni orsono, nella mia qualità di Capo Pilota del Porto pro tempore, ho avuto l’onore di ospitare due comandanti danesi, ispettori della Compagnia di navigazione “MAERSK line” venuti costà per accertare la disponibilità di un approdo; non mi sono soffermato sui particolari, ma gli ispettori lasciarono la nostra città, insoddisfatti.
Alla distanza di alcuni mesi, i rappresentanti della “Evergreen line” subirono lo stesso rituale.
Successivamente, l’Armatore Costa della omonima società di navigazione, ospite mio e del direttore della sede locale dell’Adriatica di navigazione, dopo aver visitato accuratamente il porto, alla mia richiesta di eventuali scali delle sue navi, mi rispose che lo avrebbe fatto molto volentieri se il porto disponesse della Stazione Marittima debitamente rimodernata o di un eventuale Terminal Crociere.
Ritorno alla relazione del dott. Ferrarese per esprimere solidarietà alle sue affermazioni circa l’affidabilità e la serietà di una città, la quale, a conclusione delle trattative fatte con gli imprenditori disponibili ad investire, deve rispettare gli impegni assunti.
Un altro argomento al quale ho prestato attenzione e che condivido è quello concernente le sinergie tra le varie Istituzioni nel favorire la realizzazione di nuovi impianti; infatti, il mio predecessore espresse parere negativo alla realizzazione dei silos per granaglie nell’attuale sito con la magra soddisfazione di trovarsi quotidianamente al cospetto di una cattedrale nel deserto.
Stesso riferimento va fatto per lo sporgente di Costa Morena, lungo quattrocento metri e non utilizzabile al meglio, causa l’esistenza del “cono aereo”.
Concludo con l’augurio al presidente dell’Assindustria affinché le sue esortazioni trovino riscontro nelle nuove generazioni.
Giuseppe Patti Cavaliere
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