Brindisi, 10/10/2005
Termovalorizzatore: la posizione della CISL
Com’era prevedibile dopo i verbali sottoscritti con le Amministrazioni Comunale e Provinciale di Brindisi il 05/10/2005, riguardante la realizzazione del termovalorizzatore, non sono tardate ad arrivare le polemiche degli ambientalisti e la presa di posizione politica di Rifondazione Comunista.
La lotta dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali non è nata per un capriccio oppure per premere nei confronti delle Amministrazioni per far Loro sottoscrivere ed accettare il termovalorizzatore, bensì per far rispettare gli accordi sino ad oggi firmati che prevedono a Brindisi la realizzazione del termovalorizzatore, quale terminale del ciclo dei rifiuti, e la ricollocazione dei lavoratori ex EVC e della Multiservizi.
Rivendicare il rispetto degli impegni assunti nei confronti dei lavoratori non significa ricattare.
L’utilità dell’impianto del termovalorizzatore è riconosciuta dal D.L.G.S. 36/2003 e dal D.M. 13/03/2003 che vieta a partire dal 2007 lo smaltimento, in discarica, di alcuni rifiuti. Inoltre dall’1/1/1999 è vietato smaltire rifiuti urbani non pericolosi in regioni diverse da quelle in cui sono stati prodotti.
Ancora una volta dobbiamo constatare che le uniche cose che queste associazioni sanno fare è solo porsi le domande:
“. ..a chi serve..., l’impianto impiegherà solo 15-20 unità..., quali sono gli interessi che si inseguono..., ecc… ecc..”,. così com’è successo per il rigassificatore, la storia si ripete.
Diversa è invece la posizione di Rifondazione Comunista che si fonda solo su pregiudizi di natura ideologica appigliandosi anche agli impegni assunti in campagna elettorale dalla coalizione del centrosinistra.
C’è da essere meravigliati da queste prese di posizione che invece di rappresentare gli interessi dei deboli e dei più bisognosi, tutelano invece gli interessi dei ben pensanti e bei benestanti.
Come si fa a non tener conto dei lavoratori che perdono il posto di lavoro, dei tanti accordi non rispettati nella nostra Provincia e delle migliaia di disoccupati?
Si contestano l’utilità degli impianti anche quando questi sono sottoposti alle misure di sicurezza stabilite dalla legge Seveso, non inquinano, creano occupazione e determinano sviluppo come nel caso del rigassificatore.
Tutti hanno la soluzione alternativa per i lavoratori ed una ricetta per uno sviluppo nuovo per i disoccupati, ma nessuno ancora oggi dice qual è.
COMUNICATO STAMPA CISL - BRINDISI
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