Brindisi, 12/10/2005
Servizi Sociali: l’ufficio invalidi civili non decolla
A distanza di un anno dalla pubblicazione di articoli, denuncia delle precarie condizioni esistenti nei locali siti in Via Tarantini dei Servizi Sociali, nessuna novità.
Non si muove foglia: tutto è fermo per quanto riguarda il trasferimento in altra ubicazione più volte citato e non ancora attuato. In prossimità della stagione invernale, i cittadini, le persone non autosufficienti, gli anziani, ancora una volta sosteranno nei corridoi all’aperto, sotto la pioggia e al freddo. Da non trascurare le difficoltà già esistenti all’interno dei locali da parte dei dipendenti che devono convivere con l’umidità, la mancanza di riscaldamenti e una miriade di documenti e fascicoli sistemati senza alcuna riservatezza. A tal proposito è segnalata dai vari patronati la presenza di personale estraneo non dipendente dall’Amministrazione Comunale che svolge attività di volontariato ed appartenente a non si sa chi, se a un patronato o meno, e per quali motivi. Se poi la loro presenza è giustificata da una determina, allora non si tratterebbe di volontari, la cui presenza non sarebbe comunque necessaria dato che il personale dipendente è sufficiente e capace a svolgere le proprie funzioni, risultando purtroppo poco funzionale non per carenza di capacità, ma per la carenza di mezzi e strumenti che possono velocizzare l’immissione di dati (computer). E non finisce qui.
Ad aggravare ancora di più la situazione amministrativa inerente le pratiche di invalidità civile, la cui documentazione doveva essere consegnata dai patronati o direttamente dai cittadini al protocollo di arrivo in via Tarantini, una novità degli ultimi giorni.
Una nuova direttiva emanata in questi giorni prevede che la posta in arrivo sia prima protocollata in Comune, senza alcun timbro che dimostra l’avvenuta consegna e, dopo i vari spostamenti tra timbri e firme, venga smistata all’ufficio competente. Il risultato?
Invece di essere snellite, le procedure si allungano e intanto chi ne paga le conseguenze è sempre il cittadino che deve inventarsi il modo per sostenere le difficoltà economiche connesse all’assistenza di un autosufficiente o inabile.
COMUNICATO STAMPA FNP CISL
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