Brindisi, 20/10/2005
Termovalorizzatore, Forum: scelta vecchia per problemi antichi
Le decisioni istituzionali concernenti il termovalorizzatore e le centrali termoelettriche rischiano di vanificare promesse e programmi abbozzati perché in futuro, lo sviluppo di Brindisi sia fondato sulla razionalizzazione dell’esistente, sulla ricerca e l’Università e sulla collocazione strategica del porto nel Mediterraneo. Chi vuole il termovalorizzatore non dice il vero quando afferma che tale impianto chiude il ciclo dei rifiuti e non inquina e che, senza di esso, crescerebbero le discariche.
Il CDR (combustibile da rifiuti), non può essere smaltito in discarica, dovrebbe costituire il prodotto finale della frazione secca le cui qualità e quantità cambiano sensibilmente a seconda di come vengono gestite le fasi precedenti del ciclo di rifiuti.
Nel brindisino si hanno percentuali di appena il 6-7% di raccolta differenziata per cui il termovalorizzatore disporrebbe in provincia di appena 60.000 tonnellate annue a fronte di una esigenza per il suo funzionamento di 90.000 tonnellate annue. Per di più i troppi impianti approvati da Fitto rendono pericolosamente sproporzionato in Puglia il numero di termovalorizzatori rispetto alla disponibilità di CDR, fanno temere che si possa finire con il bruciare R.S.U. (Rifiuti Solidi Urbani) tal quali o miscele con biomasse non meglio definite.
Appare allora chiaro che la contrarietà degli ambientalisti alla costruzione del termovalorizzatore è principalmente fondata, oltre che su pericoli di inquinamento, su considerazioni di carattere economico e sulla incontestabile evidenza che tale realizzazione contrasterebbe con la dichiarata scelta di promuovere un nuovo modello di sviluppo. Né si possono trascurare le preoccupazioni derivanti dai numerosi dati epidemiologici e tossicologici che hanno visto crescere intorno agli inceneritori particolari tipi di tumori connessi all'inevitabile emissione nell'ambiente di sostanze cancerogene come le diossine, sostanze che sono state ritrovate, quando ricercate, anche negli alimenti, nelle colture e negli allevamenti intorno agli impianti
ll termovalorizzatore rappresenta quindi una soluzione vecchia per
problemi antichi, quello della disoccupazione e quello dello smaltimento,
dai quali si potrà uscire solo con uno scatto di innovazione e non con le
solite scelte eterodirette. Ed allora abbiamo detto e ribadiamo che il
termovalorizzatore a Brindisi non si deve fare restando in sintonia con le
scelte della Regione e del Presidente Vendola che intendono profondamente
innovare il piano dei rifiuti elaborato dalla precedente amministrazione
Fitto. Discorso questo che ha per fondamentale presupposto l'assicurazione
di non precari posti di lavoro in favore dei dipendenti dell'ex EVC: un
problema che può essere rapidamente risolto con la fattiva e responsabile
collaborazione di Comune, Provincia e Regione. Questa è la via maestra da
seguire e nessuno si permetta di dire che si tratta di una solidarietà solo
formale.
O si sta dalla parte del nuovo modello di sviluppo e della "città
dell'acqua", o si rimane col "vecchio che avanza" e veste i panni
strumentali della concretezza come sinonimo della restaurazione e della
difesa di quel lavoro che si è contribuito a distruggere o a rendere
estremamente precario. Non si può navigare a vista dicendo e facendo cose
contradditore (sul termovalorizzatore oggi, sulle convenzioni con le società
elettriche domani e forse anche dopodomani sul rigassificatore) perché in
questo modo si fa il gioco di chi gattopardescamente vuole che tutto rimanga
esattamente come prima perpetuando situazioni che favoriscono l'affermarsi
di ruoli impropri e di poteri al servizio di interessi particolari.
Bando perciò alle polemiche anche per non cadere nella trappola di coloro
che puntano a "dividere" per continuare ad "imperare". C'è da ristabilire
sul rassicurante piano della chiarezza e della responsabilità quell' ampio
schieramento istituzionale, politico e della società civile che ha in questi
ultimi tempi acceso tante speranze e che vuole attraversare senza
lacerazioni (e strumentalizzazioni) la delicata fase della prossima
campagna elettorale politica continuando a lavorare per un nuovo sviluppo di
Brindisi e del suo territorio.
COMUNICATO STAMPA
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO - BRINDISI
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