Mesagne, 21/10/2005
Moria di piccioni: scongiurato l’avvelenamento
Dopo la moria di colombi che si era verificata nei mesi scorsi, i risultati delle analisi condotte su cinque carcasse dal Laboratorio di Diagnostica dell’Istituto Zoofrofilattico della Puglia e della Basilicata, hanno tutte dato esito negativo.
Queste le analisi effettuate con i relativi risultati:
Esame anatomopatologico: assenza di lesioni riferibili a malattie infettive e diffuse
Esame batteriologico: assenza di crescita di germi patogeni
Esame parassitologico: assenza di parassiti
Esame tossicologico da contenuto gastrico per ricerca esteri fosforici, arseniuri, fosfori, carbammati: negativo.
“I colombi – spiega l’Ass. all’Ambiente dott. Giuseppe Indolfi – sembrano pertanto morire di morte naturale legata a problemi interni alla colonia. Possiamo escludere che siano morti per avvelenamento o per un fenomeno parassitario di qualsiasi genere. Si esclude anche il collegamento con il trattamento a base di nicarbazina che era stato con successo somministrato ai colombi a scopo di ridurne il numero attraverso il controllo delle nascite. Una scelta questa, che l’amministrazione comunale aveva compiuto a scopo di tutela igienico-sanitaria e che, grazie al metodo scelto, innocuo e non invasivo, si sposava perfettamente con la tutela degli animali in questione.”
“A scopo cautelativo - continua l’Assessore - ci siamo rivolti al dott. Onofrio Mongelli, Responsabile del Servizio Veterinario Regionale, il quale ci ha assicurato che non ci sono state segnalazioni di casi di altre forme infettive che hanno coinvolto colombi appartenenti a colonie autoctone.”
Sempre a tal proposito, è stato chiesto il parere del dott. Guido Grilli, che a Milano è il Responsabile dell’Istituto di Patologia Aviaria.
“Questo tipo di fenomeno è abbastanza diffuso – ha spiegato il dott. Grilli in relazione alla improvvisa moria di piccioni – e può certamente derivare da problemi di morte naturale interni alla colonia. Per quanto riguarda il collegamento con l’influenza aviaria, vorrei innanzitutto che la gente sapesse che si tratta in gran parte di un allarme mediatico. Questa forma influenzale si è già avuta in Italia nel ’97, nel ’98 e nel 2000 senza che vi fosse un tale stadio di allerta. In particolare, i piccioni non sono mai stati riscontrati positivi a questo virus trattandosi di animali molto resistenti.”
“Pur avendo scongiurato le ipotesi peggiori - conclude l’Assessore Indolfi - vigileremo in collaborazione con la ASL sulla colonia, in modo da approfondire quali possano essere i problemi interni a causarne la morte.”
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MESAGNE
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