Brindisi, 26/10/2005
Neve Shalom: Da Ostuni un messaggio di pace per il mondo
La “Settimana dei bambini del Mediterraneo” ha chiuso i battenti domenica scorsa con un messaggio di pace lanciato da tutte le delegazioni partecipanti alla manifestazione. Italiani e albanese, Bosniaci e Croati, Francesi e Egiziani, Israeliani e Palestinesi, hanno condiviso i giochi e le attività organizzate dal Comune di Ostuni in collaborazione con la Regione, la Provincia di Brindisi e diversi comuni che hanno aderito alla settimana.
In questo quadro, un rilievo particolare merita lo spazio specifico dedicato al villaggio di “Neve Shalom/Wahat al-Salam (oasi di pace) a cui è stato dedicato un convegno con la partecipazione di Silvia Godelli (Assessore al Mediterraneo e alla Pace della Regione Puglia), Domenico Tanzarella (Sindaco di Ostuni), Vincenzo Putignano (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Ostuni) e degli interventi di due rappresentanti della delegazione di Neve Shalom/Wahat a/-Salam, il prof Marco Maestro e della prof.ssa Franca Ciccòlo Fabris. Questo villaggio si trova in Israele, su una collina a metà strada tra Gerusalemme e Tel Aviv e ha due nomi: “Neve Shalom” in ebraico e “Wahat al-Salam” in arabo (che significano "oasi di pace") con gli ideali di coesistenza pacifica e di eguaglianza che sono sostenuti quotidianamente da 55 famiglie di ebrei e palestinesi le quali, da circa trent'anni, sono impegnate nella cogestione del villaggio.
Il sistema scolastico (bi-nazionale e bilingue) attuato nel villaggio costituisce un unicum in Israele, da anni modello per iniziative avviate in altri luoghi di conflitto (Cipro, Macedonia. Kosovo. Irlanda del nord). Al primo asilo nido misto (1980) con l'andar degli anni si sono affiancate una scuola materna e una scuola elementare: ogni insegnante - palestinese o ebreo - si rivolge a tutti i bambini nella propria lingua madre; docenze e ruoli direttivi sono distribuiti in modo paritario; l'apprendimento della propria cultura e delle proprie tradizioni avviene nel rispetto della cultura e tradizioni dell'altro popolo. Queste strutture attualmente contano oltre trecento bambini il cui 90% proviene da città e villaggi circostanti,
La Scuola per la pace, fondata nel 1979, rappresenta la culla dell’”educazione alla pace” propugnata dal villaggio: rivolta a studenti liceali e universitari, insegnanti e leader locali palestinesi ed israeliani, mira a trasmettere all'esterno gli ideali di pace e comprensione reciproca attraverso seminari di incontro e di mediazione dei conflitti. Il ruolo della Scuola è divenuto cruciale nel corso degli ultimi anni fornendo occasioni di incontro e di confronto alle varie organizzazioni pacifiste operanti sul territorio.
Altra caratteristica peculiare del villaggio è la Doumia/Sakina, la Casa del Silenzio, il centro spirituale pluralistico in memoria di Bruno Hussar, il fondatore di Neve Shalom/Wahat al-Salam.
L 'impegno e il lavoro quotidiano svolto dagli abitanti di questo villaggio merita un tributo ancora più consistente nella considerazione che la comune cittadinanza (gli abitanti arabi del villaggio sono cittadini israeliani) non è sufficiente a risolvere una serie di problematiche connesse all'appartenenza a due mondi culturali distinti e storicamente in conflitto. A dispetto di tante difficoltà l'esempio offerto da questo piccolo villaggio dimostra che gli sforzi non sono vani e che la convivenza pacifica è possibile. “Questo convegno” spiega l’Assessore alle politiche sociali, Vincenzo Putignano “costituisce un piccolo ma simbolico contributo alla volontà, espressa dal Comune di Ostuni e dalla Regione Puglia, di rinnovare e promuovere un mondo di tolleranza e rispetto reciproco”.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI OSTUNI
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