Brindisi, 31/10/2005
S.S. 7: riflessioni e proposte della CISL per evitare altre tragedie
Nell’imminente ricorrenza della commemorazione dei defunti è ancora vivo nella memoria il ricordo delle tre giovani vite spezzate nell’ultimo – recente e gravissimo – incidente stradale verificatosi lungo la famigerata strada provinciale che collega Brindisi a San Vito dei Normanni. Il fatto, che ha funestato l’intera comunità del Brindisino, suggerisce alcune doverose riflessioni ed alcune considerazioni.
Innanzi tutto, vorrei rivolgere un invito pressante a tutti coloro che ricoprono cariche istituzionali al fine di mettere in atto ogni possibile iniziativa utile ad eliminare i rischi ai quali vanno incontro gli automobilisti che quotidianamente percorrono la pericolosa arteria - rischi, peraltro, più volte denunciati dalla Cisl – e contribuire all’eliminazione definitiva del problema della sicurezza stradale.
Da decenni viene segnalata la pericolosità di questa importante arteria; ogni volta che si verifica un incidente mortale si esprime la pubblica solidarietà ai familiari delle vittime, ma ci si ferma solo a questo punto. Chi è veramente deputato a decidere, intervenire e risolvere il problema tace in un silenzio assordante! Il risultato è che quella strada continua ad essere disseminata di cippi alla memoria!
Mi chiedo e chiedo se sia mai possibile che i consiglieri provinciali eletti dai cittadini di San Vito, San Michele, Ceglie Messapica, Carovigno – sia di maggioranza sia di opposizione, sia di oggi sia di ieri – non pongano la loro attenzione e sostengano con forza la soluzione di un così grave problema?
E le Amministrazioni Comunali cosa aspettano ad unire i loro sforzi nella direzione di indurre l’Amministrazione Provinciale a sistemare la strada in questione?
Cosa è indispensabile fare secondo il nostro umile parere?
Prima di tutto occorre allargare la sede stradale, effettuare la manutenzione del manto stradale con interventi omogenei e non discontinui – che inducono a frequenti sbandamenti gli autoveicoli -, sistemare le pendenze al fine di eliminare gli allagamenti, tenere continuamente puliti i bordi della strada, eliminare gli incroci a raso, curare la segnaletica verticale e orizzontale, trovare una diversa soluzione all’ingresso della sede del Battaglione San Marco, l’attuale condizione non è più sostenibile!
Perdurando l’inerzia di chi può agire e non lo fa, saremo costretti a creare un “Comitato familiari vittime della strada provinciale San Vito-Brindisi”?
Saremo costretti a ricorrere ad una sottoscrizione popolare? Speriamo proprio di no!
Le soluzioni proposte risponderebbero alla logica strategica di sviluppo socio-economico del territorio, con la creazione della direttrice Ceglie Messapica-Brindisi e quindi con una radicale sistemazione della provinciale Ceglie-San Vito. In questo modo il territorio della provincia di Brindisi sarebbe servito da tre direttrici stradali strategiche: la Francavilla Fontana-Brindisi (s.s.7), la Ostuni-Brindisi (s.s. 379), oltre che dalla strada in questione.
COMUNICATO STAMPA F.N.P. CISL
|