Francavilla F.na, 07/11/2005
Cinque arresti per riciclaggio e frode fiscale
Stamani, alle prime luci del giorno, i Finanzieri della Compagnia di Francavilla Fontana, in esecuzione di una specifica ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi, dott. Alcide Maritati, su richiesta del Pubblico Ministero Francesco Mattiace, hanno tratto in arresto cinque persone accusate a vario titolo di riciclaggio e frode fiscale.
Gli arrestati, tutti residenti a Francavilla Fontana, sono:
— MA., di anni 32, titolare di una ditta individuale di Francavilla Fontana esercente l’attività di commercio all’ingrosso di prodotti per la pulizia, ritenuto responsabile del reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti;
— Z.G., di anni 44, legale rappresentante d una società di Francavilla Fontana esercente l’attività di produzione, trasformazione e commercializzazione all’ingrosso di imballaggi di carta, cartone e plastica, ritenuto responsabile del medesimo reato di emissione di fatture per Operazioni inesistenti;
— A.I.P., di anni 47, legale rappresentante di una società di Francavilla Fontana esercente l’attività di servizi di pulizia e traslochi, ritenuta responsabile del reato di dichiarazione fraudolenta mediante l‘uso difatture per operazioni inesistenti;
— C.L., di anni 37, titolare di una ditta individuale di Francavilla Fontana esercente l’attività di commercio di carni, ritenuto responsabile del reato di riciclaggio;
— P.F., di anni 54, legale rappresentante di una società di Francavilla Fontana esercente l’attività di fabbricazione di elementi in legno, ritenuto responsabile del medesimo reato di riciclaggio.
Le indagini presero il via al termine di una verifica fiscale condotta nei confronti della ditta di cui è titolare M.A., operante nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti per la pulizia, nel cui ambito le Fiamme Gialle constatarono, tra l’altro, l’emissione di fatture false per oltre 3 milioni di euro.
Si accertò, così, che non era stata istituita la contabilità né presentate le dichiarazioni fiscali, circostanze queste che indussero i finanzieri ad effettuare una serie di ulteriori accertamenti che permisero di constatare anche la fittizietà degli acquisiti. La ditta, infatti, si era precostituita la relativa documentazione utilizzando la denominazione di un’ impresa facente capo ad un altro soggetto che nel periodo in cui sarebbero avvenute le “forniture” era invece detenuto per altri reati e che, pertanto, mai avrebbe potuto effettuare le operazioni commerciali. Era stato il medesimo M.A. a compilare materialmente, anche utilizzando timbri ad hoc, le stesse fatture d’acquisto.
L’emissione delle false fatture, prodotte appositamente per alzare i costi aziendali ed abbattere il reddito delle imprese utilizzatrici, era stata pagata in assegni bancari e/o circolari.
proporzionalmente al valore della fattura medesima (10%-15%) e per un ammontare complessivo di oltre 300 mila euro.
Tali titoli, anche grazie all’opera del “socio in affari” Z.F., sono stati quindi girati ad una serie di soggetti che li hanno poi posti all’incasso o impiegati per finalità terze e/o proprie delle rispettive aziende, in assenza di giustificazioni, ancorché di natura economica e/o commerciale.
Tra essi figurano per l’appunto, P.F. e C.L., i quali hanno incassato assegni rispettivamente per olte 200 mila euro e per quasi 55 mila curo. Per questo, quindi, sono stati chiamati a rispondere del reato di riciclaggio.
COMUNICATO STAMPA GUARDIA DI FINANZA
COMANDO COMPAGNIA FRANCAVILLA FONTANA
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