Brindisi, 16/11/2005
Rigassificatore: Legambiente a Prodi, a Brindisi perpetrata la Strage Termodinamica
Riportiamo di seguito la lettera che Doretto Marinazzo, Consigliere Nazionale di Legambiente, ha inviato a Romano Prodi, sulla vicenda della costruzione del Rigassificatore a Brindisi da parte degli inglesi della Brindisi Lng.
Caro Prodi,
sono stato fra i primi a sposare il progetto de “ I democratici “ e, quindi, quello de “L’ Ulivo”, provando una cocente delusione quando sei stato costretto a dimetterti dalla carica di Presidente del Consiglio dei Ministri non per colpa del solo Bertinotti, ma, in misura determinante, anche del ritorno alla vecchia politica che tanto ha caratterizzato l’azione del Centrosinistra e tanta parte ha avuto nel consentire il recupero di consensi e la vittoria elettorale di Berlusconi.
Uno degli errori principali del Centrosinistra al Governo è stato quello di aumentare e non ridurre, come era nelle intenzioni, i margini di esercizio e di discrezionalità del potere politico nella pubblica amministrazione e di ridurre e non aumentare, come sarebbe stato lecito attendersi, i diritti delle comunità locali e delle loro istituzioni a poter determinare il proprio futuro in merito a materie di rilevante impatto sul territorio: mi riferisco al sostanziale svuotamento di parti delle leggi 142/90 e 241/90, all’eccessivo ricorso a procedure semplificative in iter amministrativi anche delicati e complessi e, per quel che attiene l’oggetto di questa lettera, agli effetti perversi della L. 340/2000.
Sicuramente non ti è ben chiaro come,con un uso discutibile della L. 340/2000, si sia giunti a decretare la realizzazione, in località Capobianco, di un terminal di rigasificazione: innanzi tutto, non è mai stato presentato un progetto definitivo dell’opera ed è stato approvato un impianto capace di movimentare 100 gasiere da 130 – 140 mila tonnellate all’anno e di produrre 5 miliardi di metri cubi di metano annui sulla base di pareri tecnici espressi su quantità inferiori della metà. Tu approveresti mai la costruzione di un palazzo di otto piani sulla base di calcoli statici corrispondenti a quattro piani? E, peggio ancora, approveresti mai un impianto ad alto rischio di incidente rilevante in un’area ad alto rischio di crisi ambientale, senza alcuna seria Valutazione di Impatto Ambientale sulla movimentazione del gas (che, per ragioni di sicurezza, bloccherebbe le attività portuali), sulle attività di rigassificazioni sul molo e sulla colmata dello specchio di mare – circa 20 ettari complessivi – opere per le quali, in contrasto con sentenze della corte Europea di Giustizia, si è esclusa qualsiasi applicazione delle direttive dell’Unione sulla V.I.A.?
Tu sai bene che la popolazione Brindisina, il Comune e la Provincia di Brindisi, nonché la Regione Puglia, hanno espresso il loro fermo no ad un impianto che ritengono di grave nocumento per lo sviluppo sostenibile di una città, di un territorio, di un porto che sempre di più vogliono e devono diventare testa di ponte verso il mediterraneo ed i paesi delle sue coste orientali. E’ possibile che mentre tanto si magnificano le autonomie locali e la democrazia partecipata, si debba imporre un nuovo esempio di quel modello di sviluppo del sud fondato sull’asservimento del territorio e delle coscienze e sulla coercizione o sulla prevaricazione della volontà delle comunità e delle istituzioni locali ?
Brindisi reclama rispetto ed un cambiamento di rotta rispetto, ad un passato e ad un presente fatto di aree di servizio industriali, in tutti i sensi inquinanti. Tanto è vero che nel polo energetico oggi si vorrebbe addirittura accrescere potenza nominale e combustione del carbone, già vicino allo scandaloso limite di 8 milioni di tonnellate all’anno sul cui drastico ridimensionamento di potenza e mi auguro tu voglia al più presto esprimerti.
Come sai Legambiente non è pregiudizialmente contraria ai terminal di rigasificazione, ma lo è, a tutti i livelli, a quello di Brindisi, ovunque collocato, dentro e fuori del porto (un nuovo porto industriale, unicamente al servizio di ENEL e British Gas, è una di quelle folli megaopere che tu per primo dovresti chiedere di consegnare ad un passato inglorioso della politica industriale del sud).
Ti invio documentazione esplicativa delle critiche formalizzate da tempo dall’associazione e ti invito creare un confronto a Brindisi sui contenuti e sui mezzi per costruire un nuovo, sostenibile modello di sviluppo, facendoti anche presente che Legambiente ha con forza sostenuto la realizzazione del gasdotto che dal 2010 porterà in Puglia 10 miliardi di metri cubi di metano all’anno dal Mar Caspio (e non è tale gasdotto un’alternativa seria ed ecocompatibile rispetto all’inaccettabile rigasificatore?). Ti prego inoltre, all’atto della discussione sul Piano Energetico Nazionale di cui il Governo ha annunciato la presentazione a febbraio, di rileggere le argomentazioni di Legambiente sulla razionalizzazione del sistema energetico e di quello elettrico in primis.
Brindisi è l’emblema della scellerata scelta di grandi impianti di produzione, ben poco flessibili., ed i cui costi, non avendo l’ENEL percorso la via del ricorso ai cicli combinati, vengono contenuti ricorrendo al carbone e scaricando sul territorio i costi ambientali e sanitari connessi ma, ancor più, Brindisi è l’emblema di quella che Barry Commoner chiamerebbe strage termodinamica, con una produzione di energia elettrica che, stanti i programmi, potrebbe superare abbondantemente i 30 twh (miliardi di chilowattora) all’anno, a fronte di una attuale domanda pugliese di circa 17,5 twh all’anno, comportando un lungo e dispersivo trasporto verso lontani,carichi, luoghi di consumo (altro che deficit elettrico!)
Ho voluto offrirti alcuni elementi di valutazione, nella speranza che tu possa rivedere pubblicamente posizioni espresse, accettare un prossimo confronto qui a Brindisi e ritrovarti con i tanti Brindisini che si apprestano a rendere molto più dura la loro opposizione alle scelte di politica energetica imposte dall’alto e, in primo luogo, al Terminal di rigassificazione.
I brindisini sapranno apprezzare oggi ed in aprile dell’anno prossimo i compagni di viaggio.
Cordiali saluti,
Doretto Marinazzo
Consigliere Nazionale di Legambiente.
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